sabato 2 marzo 2013

ECONOMIA STORIA E CURIOSITA': I PADRONI DELL'EURO

I padroni dell'Euro
euro-money_1Questo articolo è un tentativo, seppur limitato, di spiegare una delle più grandi truffe, se non la più colossale, realizzata a nostro carico: il Signoraggio moneta­rio. Il compito non sarà facile per due motivi principali: primo, perché dovremo immergerci completamente dentro un sistema economico-finanziario di per sé poco chiaro, per non dire oscuro, e secondo, forse il più difficile, sgombrare la mente da tutti i condizionamenti che ci hanno mira­bilmente inculcato.
Detto questo, siete pronti per questo viaggio? Un viaggio lungo oltre tre secoli, che dalla misteriosa e occulta Londra del XVII secolo, ci porterà a Francoforte nel XXI secolo, per assimilare il segreto più nascosto: la truffa delle truffe.
Tutto inizia il 27 luglio 1694, quando il massone e banchiere londinese William Paterson fonda con alcuni fratelli la prima banca centrale al mondo: la Old Lady of Threadneedle Street, meglio conosciuta come Banca d'Inghilterra. Non si tratta del­la prima banca in assoluto, perché già nel 1163 a Venezia esisteva un Monte fruttifero privato creato per fa­vorire il commercio, per non parlare del Banco (o Casa) di San Giorgio del 1407 a Genova, vera e prima banca pubblica d'Europa. La Banca d'Inghilterra è invece la prima Banca Centrale al mondo; la prima che stampò 1.200.000 sterline («notes of bank»), corrispondenti al debito di 700.000 sterline-oro che il Re Gu­glielmo d'Orange aveva contratto proprio con essa. In pratica ha ini­ziato l'attività comprando il debito della Corona.
Perché è importante questa banca? Risponderei volentieri, ma lascio la parola a Karl Marx, il quale nella sua opera «II Capitale», denuncia senza mezzi termini che, fin dalla nascita, le grandi banche non sono state al­tro che società di speculatori privati che si affiancavano ai governi e, gra­zie ai privilegi ottenuti, erano in gra­do di anticipare loro denaro.
In meri­to alla banca in oggetto, Marx rinca­ra la dose dicendo che "l'accumular­si del debito pubblico non ha misura più infallibile del progressivo salire delle azioni di queste banche, il cui pieno sviluppo risale alla fondazione della Banca d'Inghilterra". Già nel 1867 (anno di pubblicazione delle 1000 copie del suo libro) era chiaro un collegamento tra debito pubblico e banche. Questo è il primo dato interessante. È per questo che il 27 luglio 1694 sarà per noi una da­ta simbolica molto importante, per­ché, a torto o a ragione, ha inizio il fantomatico Signoraggio monetario.
Prima però di spiegare cos'è questo Signoraggio, ricordo che il modello della Bank of England fu esportato e copiato in ogni paese (in Francia il 18 gennaio 1800 grazie al fratello Bonaparte e in Germania il 10 marzo 1870, nel 1913 in America con la Fe­deral Reserve Bank per opera dei massoni Warburg, Rockefeller e Rothschild). Come oggi un manipolo di persone esporta la democrazia per strategie geopolitiche, 311 anni fa un manipolo di banchieri massoni ha inventato ed esportato un siste­ma monetario basato sul debito, per strategie socio-politiche: tenere inca­tenate e soggiogate centinaia di mi­lioni di persone.

Cos'è il Signoraggio monetario?
Ufficialmente non esiste. Nessuno ne parla. Eppure è un qualcosa che sta facendo sprofondare l'intero pia­neta nel debito, giorno dopo giorno, inesorabilmente. Quante volte ab­biamo sentito parlare di debito pub­blico, commerciale, di debito dei paesi in via di sviluppo, ecc. Ma de­bito nei confronti di chi? Cosa lo provoca? E soprattutto: cos'è que­sto Signoraggio?
Il Signoraggio è la differenza tra il valore nominale della moneta e il suo costo di produzione. La moneta, come ogni bene tangibile, ha un suo costo di produzione: per le bancono­te pensate a carta e inchiostri; per le monete di metallo pensate alle le­ghe. Ma nonostante ciò, la stampa e quindi l'emissione di moneta costa pochissimo, anche perché dal 15 agosto 1971, Nixon eliminò la con­vertibilità delle monete in oro, affos­sando per sempre gli accordi di Bretton Woods del 1944. Quindi l'e­missione di moneta da oltre trent'anni non ha più bisogno di un controvalore in metallo prezioso (oro, ar­gento o rame).
Facciamo un esempio numerico: stampare un biglietto da 100 euro costa, più o meno, 5 centesimi di eu­ro (tra carta e inchiostri)! Una sciocchezza, vero? Ebbene questa ban­conota, che costa solamente 0,05 euro, viene «affittata» agli Stati al valore nominale, cioè a 100 euro! Questa differenza è il Signoraggio!
La società privata che stampa ed emette la moneta in pratica "guada­gna'"per ogni banconota emessa la bellezza di 99,95 euro (tolte le spese di stampa) mentre lo Stato, sempre per ogni banconota, s'indebita di 100 euro! Sapete qual è il nome di que­sta società privata che s'incamera il Signoraggio? Banca Centrale.
Per essere pignoli, allo Stato quella moneta costa ancora di più per via del «tasso di sconto» (il costo cioè del denaro tra Banca Centrale e banca locale) che oggi è del 2%. Per cui la banconota da 100 euro, allo Stato costa la bellezza di 100 euro + 2 euro (pari al tasso del 2%) e quindi 102 euro!!!
Siamo o non siamo alla follia pura? Lo Stato paga alla Banca Centrale l'affitto di questa moneta con Titoli di Stato, e pertanto s'indebita in manie­ra spropositata e continuativa nei suoi confronti. Noi paghiamo questo debito con le tasse.
Lo Stato in definitiva monetarizza il proprio debito, e questo debito conti­nuerà a crescere giorno dopo gior­no, anno dopo anno. Nessuno con un simile sistema potrà mai sempli­cemente pensare di uscire dal debi­to, figuratevi i Paesi in via di svilup­po.
E se fosse lo Stato a stamparsi la moneta e a tenersi il Signoraggio? Non esisterebbero più le tasse. Non sarebbe bella una società priva di tasse? Una società dove le persone lavorano il minimo indispensabile e non si ammazzano per sopravvivere come accade oggi? Utopia? Per qualcuno sì, per me si chiama So­vranità monetaria, quella che ci han­no tolto alcuni frammassoni da molto tempo, e cioè almeno da quel lonta­no 27 luglio 1694.
Qualcuno in passato ha tentato di rientrare in possesso della Sovra­nità, ma gli è costato parecchio.
Il 4 giugno 1963 il presidente statuniten­se John F. Kennedy ordinò l'emissio­ne da parte del Ministero del Tesoro - quindi dello Stato - di oltre 4 miliar­di di dollari dell'epoca con bancono­te che recavano la scritta «United States Note» (biglietti di Stato, in pratica dei cittadini) invece di «Fede­rai Reserve Note» (biglietti della Fed, in pratica della Banca Centrale privata). JFK giocò pericolosamente col fuoco, sfidando il potere della Fed.
Il 22 novembre, e cioè dopo po­chi mesi, Kennedy fu eliminato a Dallas, città simbolo del «denaro» e «undicesima» sede delle dodici Ban­che Centrali statunitensi! Sapete qual è stata la prima cosa che fece il suo successore, Lyndon Johnson? Ritirò immediatamente dalla circola­zione quei dollari del «popolo» sosti­tuendoli con quelli «privati» della Fe­deral Reserve!
Nel nostro paese la sovranità mone­taria (il potere di chi stampa ed emette moneta) era fino a ieri della Banca Centrale d'Italia. Oggi la so­vranità monetaria, e quindi il Signoraggio, è nelle mani della Banca Centrale Europea (BCE) con sede a Francoforte. Entrambe private. La BCE, nata con il Trattato di Maastricht, è una banca formata dalle 15 Banche centrali dei paesi membri fondatori tra cui la nostra Bankitalia (con sede alle Cayman).
Non tutti sanno però che le Banche centrali sono per la maggior parte banche private. Bankitalia per esempio è controllata da Gruppo Intesa (proprietaria del 27,2%), San Paolo IMI (17,23%), Capitalia (11,15%), Uni-credito (10,97%), Generali (6,33%), Monte dei Paschi (2,50%), RAS (1,33%), INPS (5%), Carige (3,96%), BNL (2,83%), La Fondiaria (2%), Premafin (2%), Cassa di Risparmio di Firenze (1,85%), e un restante 5,65% di anonimi. Solamente i primi 3 gruppi controllano oltre il 55% del­la Banca Centrale italiana, e la cosa assurda è che la Banca Centrale do­vrebbe controllare le banche com­merciali, cioè i propri soci. Il controllore che controlla se stesso! Ora è chiaro perché non sono stati evitati, e non lo saranno neppure in futuro, scandali e crack finanziari.
Quindi la BCE è una banca privata, perché formata da banche private, ma a differenza delle altre è l'unica privata che può per legge emettere moneta in Europa. Come recita l'arti­colo 105A del capitolo 2 della «Politi­ca monetaria» del Trattato di Maastricht: «La BCE ha il diritto esclusi­vo di autorizzare l'emissione di ban­conote all'interno della Comunità». Il Signoraggio europeo è pertanto di competenza della BCE, la quale poi lo distribuisce ai soci privati in pro­porzione alla percentuale di compe­tenza.
Antonio Fazio & C. oggi pren­dono il 14,57% del Signoraggio eu­ropeo e il 92% del Signoraggio na­zionale (l'8% rimane alla BCE).
Que­sto l'elenco dei soci con le relative percentuali:
Banca del Belgio (2,83%);
Banca Danimarca (1,72%);
Banca della Germania (23,40%);
Banca della Grecia (2,16%);
Banca della Spagna (8,78%);
Banca della Francia (16,52%);
Banca d'Irlanda (1,03%);
Banca d'Italia (14,57%);
Banca Lussemburgo (0,17%);
Banca d'Olanda (4,43%);
Banca d'Austria (2,30%);
Banca del Portogallo (2,01%);
Banca di Finlandia (1,43%);
Banca di Svezia (2,66%);
Banca d'Inghilterra (15,98%);
Non trovate qualcosa di strano nella lista delle banche membri? Sbaglio o Inghilterra, Svezia e Danimarca fanno parte dell'Europa ma non han­no accettato la moneta unica, l'Euro? Purtroppo, non sbaglio. Queste ban­che si intascano il 100% del Signo­raggio della loro moneta (sterlina, corona danese e svedese), e una percentuale pure del Signoraggio europeo. Detto in altri termini: noi italiani li stiamo aiutando a pagare le loro tasse!
Non vorrei complicare il quadro, ma è d'obbligo precisare che esistono tre tipi diversi di Signoraggio, uguali nel meccanismo ma diversi nel sog­getto che se lo intasca. Il Signorag­gio appena visto sulla moneta carta­cea per opera della BCE rappresen­ta il furto colossale per antonomasia, poi c'è un Signoraggio sulle monete metalliche, che è l'unico per così di­re statale che va al Ministero del Te­soro, e infine quello sulla moneta scritturale, quella virtuale creata dal­le banche, che rimane nelle banche commerciali.
A parte il Signoraggio sulla moneta metallica - che rappresenta in valore quello minore - la truffa sulla moneta virtuale delle banche commerciali è ancora più complessa. In questo ca­so il Signoraggio è costituito dal va­lore nominale (anche se in questo caso non è moneta reale) di tutta la moneta prestata dal sistema banca­rio, sotto forma di credito, (conto cor­rente, ecc.) al netto del costo di pro­duzione della stessa (assolutamente nullo: semplice digitazione su com­puter o scrittura su un registro).
Ovviamente non scherzo quando parlo di moneta creata dal nulla, e adesso ve lo spiego con un altro esempio. Quando una persona va in una banca locale e deposita 100 eu­ro in contanti, la banca con questi 100 euro "reali" è in grado di presta­re ben 5000 euro "virtuali".
Questa alchimia ha un nome preciso: "credi­to frazionale", ed è un'operazione di moltiplicazione permessa e autoriz­zata dalla cosiddetta "riserva banca­ria", il cui valore è deciso, guarda caso, dalla Banca Centrale. In prati­ca questa "riserva" è un tasso che indica la quantità minima di soldi che la banca deve trattenere fisicamente nelle casse, appunto come riserva. Oggi il "Tasso di riserva" è del 2%. La banca allora mette subito in "ri­serva" quei 100 euro che sono rea­li, e automaticamente (avendo nei forzieri questi 100 euro) la legge le permette di "crearne" 5000! Il 2% di 5000 euro è proprio 100 euro. Se non ci credete, mettevi d'accordo con i correntisti di una banca e an­date a ritirare tutti lo stesso giorno il denaro...
Le banche possiedono fisicamente circa un cinquantesimo del denaro che movimentano. Sorge spontanea una domanda: ma se deposito 100 euro reali e la banca ne crea 5000, da dove saltano fuori i 4900 euro? Ahimè questo denaro, che non esi­ste e non può esistere nella realtà, sottrae ricchezza al paese in un cir­colo vizioso perverso e deleterio. La stragrande maggioranza dei soldi sono sotto forma di moneta scrittura­le, quindi di moneta virtuale, e quindi di moneta-debito.
Capito qual'è la madre di tutti i mali? Quello che avete appena letto è il segreto più grande e nascosto, forse la più grande e colossale truffa per­petrata a nostro carico da tre secoli. Talmente grande che probabilmente almeno sette presidenti degli Stati Uniti, come scrive Marco Saba nel suo "Bankenstein: tutto quello che non avreste mai voluto sapere sulle banche", sono stati assassinati pro­prio per la questione monetaria: Harrison, avvelenato; Taylor avvelenato; Lincoln con arma da fuoco; Garfield avvelenato; McKinley con arma da fuoco; Roosevelt avvelenato; Kennedy con arma da fuoco.
Detto questo, noi comuni cittadini consumatori e base della Piramide del Potere, cosa possiamo fare? Intanto, prendere coscienza del fun­zionamento di un sistema monetario e di un Signoraggio grazie ai quali il potente cartello delle banche sta fa­cendo sprofondare volutamente il pianeta in un baratro economico spaventoso. Quale controllo è più ef­ficace dell'impoverire le masse? Si tratta di un establishment talmente potente che nessuno, e dico nessu­no, si mette contro denunciandolo pubblicamente al mondo intero.
A parte personaggi eccezionali, scono­sciuti ai più, come il professor Gia­cinto Auriti (promotore della moneta alternativa Simec) e il procuratore generale della Repubblica Bruno Tarquini (che denunciò la truffa di Bankitalia), dove sono i paladini del­la giustizia? Quelli che in tivù si fan­no promotori dei diritti dei cittadini?
È facilissimo criticare una società o una banca perché si comporta male, perché frega le persone, ecc., ben più difficile è denunciare un sistema monetario che sta mandando in rovi­na l'intero pianeta.
Non sto dicendo di togliere i soldi dalle banche (anche se il guadagno sarebbe maggiore!) per dare un se­gnale forte e mandare qualcuno che veramente lo merita in fallimento, sto semplicemente mettendo in luce il meccanismo. Tutto qua.
Poi ognuno di noi, in base al proprio livello di co­scienza, deciderà se partecipare o meno a tale "gioco" perverso...
Esi­stono, comunque svariati modi per investire in maniera più etica i propri risparmi, evitando così la moltiplica­zione del denaro che crea debito, e che poi paghiamo sotto altre forme (tasse, prodotti più cari, ecc.). Basta cercare e informarsi.
Un passaggio successivo è quello di aprire la mente per entrare nell'ottica di accettare possibili monete com­plementari o regionali. Oggi nel mondo di queste valute se ne conta­no circa 5000 e sono quelle che, per intenderci, hanno aiutato l'Argentina a tirarsi su dal disastro economico. Anche se il tubo catodico non ce lo dice, a far riemergere l'economia ar­gentina non sono state le banche, ma le monete complementari. Una moneta locale può essere emessa da una Comunità: per esempio una Provincia, un Comune o anche una associazione onlus.
Importante è l'accettazione (essere chiari fin da subito nello statuto nel caso della associazione), e capire che il funzionamento è prettamente per i prodotti di consumo locali. Ap­profitto dell'occasione per dirvi in anteprima che nella nostra capitale sta per essere messo in circolazione l'Eco-Roma...
L'euro è valido solo perché noi lo ac­cettiamo e riconosciamo come tale: ma non è nostro, è di proprietà della Banca Centrale Europea (privata). Ricordiamolo questo, perché potrà capitare un giorno che presentando in banca un biglietto, magari da 100 euro, esso venga ritirato dal legittimo proprietario e non più restituito... E allora?

Di Marcelle Pamio

MER 6 MAR CONFERENZA DI SARAS CON GIULIANO FALCIANI A PISA CON TEMA: ANGELI CUSTODI DELL'ANIMA IMMORTALE DELL'UOMO









TRATTO DA     www.associazionesaras.it/index.php?option=com_eventlist&view=eventlist&Itemid=122 Matteucci, 81 - Ore 20.30
mercoledì 06 marzo 2013    








Angeli: custodi dell'anima immortale dell'uomo Pisa (PI) - "Sala Venezia" Hotel Repubblica Marinara          




         

PASSEGGIATE ALL'ARIA APERTA ECCO IL PROGRAMMA DEGLI EVENTI DELLA RISERVA DI SANTA LUCE


 

CALENDARIO MARZO


Domenica 10 ore 10 - 12.30
PASSEGGIATA DI FINE INVERNO

Visita guidata alla Riserva di Santa Luce per osservare le specie di uccelli che ancora non sono partite per il nord e quelle che si apprestano a nidificare.
Si consiglia abbigliamento da escursione: scarpe da trekking, vestiti comodi e caldi, giacca a vento, cappellino per sole, zaino e acqua.


Domenica 17 ore 10 – 12.30
COLORI E PROFUMI DELLA RISERVA LIPU LAGO DI SANTA LUCE

Con un’escursione tra la vegetazione del Lago di Santa Luce, andremo alla scoperta della diversità floristica che caratterizza questo ecosistema e garantisce la diversità biologica a vari livelli. Approfondimento sulle strategie e gli adattamenti delle piante ai cambiamenti climatici, le specie tipiche della macchia mediterranea, la classificazione delle piante e le specie minacciate e protette. Seguirà escursione guidata e prove pratiche sul campo con mappaggio e realizzazione di un erbario.

Domenica 24 ore 10 – 17
SPRING ALIVE VOLI SENZA FRONTIERE

Con l’arrivo della primavera i cieli sono più affollati. La migrazione è iniziata e questo è il periodo migliore per osservare da vicino questo affascinante comportamento. Visite guidate, attività ludiche per i più piccoli, pranzo al sacco.
PROGRAMMA:
Introduzione al fenomeno della migrazione: biologia ed ecologia degli uccelli, loro ambienti. Introduzione al birdwatching. Per l’occasione verrà presentato il progetto LIPU “Voli senza Frontiere”: un progetto di educazione ambientale sulla migrazione degli uccelli che è parte integrante di un altro progetto che coinvolge 30 paesi europei dal titolo ‘ Spring Alive’ . Seguirà escursione guidata con prova pratica di censimento per osservare gli arrivi e le partenze che animano il lago di Santa Luce.
Pausa pranzo al sacco in condivisione.
Pomeriggio attività ludiche per i più piccoli: giochi, laboratori di arte-natura per conoscere la vita dei nostri amici pennuti.


Domenica 31 ore 10 - 12.30
IL MONDO DEGLI UCCELLI ACQUATICI

Evento rivolto ai bambini. Le zone umide danno ospitalità ad un grosso numero di uccelli acquatici e in inverno ne arrivano altri da paesi diversi. Molte zone umide dove si riposano e si nutrono sono minacciate dalle attività umane. Lo scopo di questa giornata è di trovare similitudini e differenze tra le anatre e altri uccelli acquatici che visitano la Riserva in inverno.

 

 

Importante

1.     Si richiede la prenotazione obbligatoria tre giorni prima dell’iniziativa, a fini organizzativi.

2.     Tutte le iniziative partono dal Centro Visite della Riserva.

3.     Le date e gli orari possono subire variazioni. Contattare 3357008565.

4.     Abbigliamento consigliato: scarpe da trekking, abbigliamento comodo e coprente, zaino, acqua, giacca a vento, cappellino con tesa per sole.

5.     Gli eventi della Riserva di Santa Luce prevedono il pagamento di un biglietto, per la raccolta fondi.

6.     In caso di mal tempo il programma previsto può subire variazioni.

7.     La Riserva offre al visitatore le seguenti strutture: parcheggio esterno alla Riserva, centro visite, biglietteria, toilette e sentieri natura.

 




--
Silvia Mascagni
Resp.le Riserva Naturale Provinciale Lago di Santa Luce
Via Rosignanina 35 56040 Santa Luce (PI)
3357008565
riserva.santaluce@lipu.it
www.oasisantaluce.it
www.lipu.it
www.unnuovovolo.it
www.areeprotettepisa.it
www.polobassavaldicecina.it

 

Le informazioni contenute nella presente comunicazione e i relativi allegati possono essere riservate e sono, comunque, destinate esclusivamente alle persone o alla Società sopraindicati. La diffusione, distribuzione e/o copiatura del documento trasmesso da parte di qualsiasi soggetto diverso dal destinatario è proibita, sia ai sensi dell 'art. 616 c.p. , che ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003. Se avete ricevuto questo messaggio per errore, vi preghiamo di distruggerlo e di informarci immediatamente per telefono al 3357008565 o inviando un messaggio all'indirizzo e-mail riserva.santaluce@lipu.it

SFOGHI DAL WEB: L'IMBARAZZANTE ELENCO DI TUTTI I POLITICI INDAGATI E PREGIUDICATI DEL NUOVO PARLAMENTO

Ecco l’elenco completo di tutti gli impresentabili eletti nel nuovo Parlamento: uno Stato imbarazzante

PDF Stampa E-mail

Inchieste - Italia
Scritto da Carmine Gazzanni
Giovedì 28 Febbraio 2013 08:00

Il conteggio è imbarazzante. Tra indagati, condannati e pregiudicati il nuovo Parlamento non sarà poi tanto diverso da quello di ieri. Un esercito bipartisan (la stragrande maggioranza Pdl, ma tante ombre anche su Pd e Terzo Polo) formato da storici onorevoli in cerca di immunità, ma anche da new entry – per così dire - di tutto rispetto. E non si può nemmeno dire che li abbiano scelti gli elettori, visto che le nomine sono state in gran parte decise a tavolino dai leader dei partiti. Tanti, come vedremo, i personaggi legati alla criminalità. Ma non solo. Buona (si fa per dire) lettura.


di Carmine Gazzanni

CAMERA - Fabrizio Di Stefano (deputato Pdl, circoscrizione Abruzzo): rinviato a giudizio per corruzione. Insieme a Paolo Tancredi (vedi sotto) avrebbe chiesto e ottenuto dall’imprenditore Rodolfo Di Zio il versamento di alcune decine di migliaia di euro a favore dei candidati a sindaco, poi eletti il 6 giugno 2009, di Teramo, Maurizio Brucchi, e Pescara, Luigi Albore Mascia, contributi elettorali versati una decina di giorni prima delle elezioni.
Paolo Tancredi (deputato Pdl, circoscrizione Abruzzo): oltre quanto detto, Tancredi è stato rinviato a giudizio, sempre per corruzione, anche per un’altra vicenda. Nel 2006 avrebbe chiesto agli allora consiglieri comunali di Mosciano (Teramo) Martini e Piccioni di astenersi in Consiglio dalla votazione del cambio di destinazione d’uso di un terreno – dietro cui c’era l’interessamento di un imprenditore - in cambio di finanziamenti. Cristiano Artoni, l’imprenditore interessato, avrebbe poi girato due assegni da 2mila euro l’uno al marito di Pasqualina Piccioni, inquadrandoli come finanziamento al partito.
Giuseppe Galati (deputato Pdl, circoscrizione Calabria): indagato per corruzione in atti giudiziari e falso ideologico (la vicenda risale alla revoca della delega a condurre le inchieste “Poseidone” e “Why Not” all’allora Pm di Catanzaro Luigi De Magistris). Marito della leghista Carolina Lussana, ex onorevole, ma trombata a queste politiche.
Nicodemo Oliverio (deputato Pd, circoscrizione Calabria): imputato al Tribunale di Roma con altre 14 persone per bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale aggravata.
Demetrio Battaglia (deputato Pdl, circoscrizione Calabria): sebbene non sia mai stato iscritto nel registro degli indagati, per il futuro parlamentare sembrerebbe valere il detto “talis pater, talis filius”. Se infatti il padre ha ricevuto la misura di prevenzione per mafia, lui stesso figurava nel decreto di scioglimento del Comune di Reggio per le infiltrazioni della criminalità organizzata nel 1992. Il colonnello Angiolo Pellegrini, già collaboratore del giudice Borsellino, poi capo della Dia di Reggio Calabria, in un’aula di Tribunale a Reggio ha ricordato: “Nel 1989 Giorgio De Stefano ha sostenuto l’elezione dell’avvocato Demetrio Battaglia”. Giorgio De Stefano, appartenente dell’omonimo clan mafioso, è stato arrestato e condannato.
Lorenzo Cesa (deputato Udc, circoscrizione Calabria): arrestato nel 1993 e condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi per corruzione aggravata nello scandalo Anas (mazzette per 30 miliardi di lire) e poi salvato da un cavillo insieme al coimputato Prandini (condannato in primo grado a 6 anni e 4 mesi): nel 2003, la Corte d’appello di Roma si è resa conto che il Tribunale dei ministri che aveva rinviato a giudizio i protagonisti dello scandalo Anas non poteva svolgere funzione di gup. Così il processo è ritornato al punto di partenza e tutto è finito in prescrizione, perché gli atti sono stati poi giudicati inutilizzabili. Nel 2006 è di nuovo indagato per truffa “per avere ottenuto illecita erogazione di circa 5 miliardi di lire” dalla Ue e dalla Regione Calabria. L’inchiesta era in mano al pm Luigi De Magistris. Quando l’attuale sindaco di Napoli viene sollevato dal suo incarico, viene tutto archiviato.
Luigi Cesaro (deputato Pdl, circoscrizione Campania): alle spalle un arresto nel 1984 nell’ambito di un blitz contro la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo (condannato a cinque anni in primo grado, venne poi assolto per insufficienza di prove). Negli anni Novanta, in seguito allo scioglimento del comune di Sant’Antimo per infiltrazioni mafiose, i carabinieri di Napoli, in un’informativa, scrivono che Cesaro (allora assessore provinciale) “è solito associarsi a pregiudicati di spicco della malavita organizzata operante a Sant’Antimo e dintorni”. Anni duemila, stesso discorso. Nel 2008 a fare il suo nome è il collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo che indica in Cesaro “un fiduciario del clan Bidognetti” per la questione rifiuti (per intenderci, lo stesso clan legato, secondo i magistrati, ai Casalesi e al suo referente politico, Nicola Cosentino). E, infine, ecco l’ennesima inchiesta: dal 2011 è ufficialmente sotto indagine per i suoi rapporti con i Casalesi.
Massimo Paolucci (deputato Pd, circoscrizione Campania): pur non essendo mai stato indagato, di lui parla la giornalista e ora senatrice Pd Rosaria Capacchione su Il Mattino del 20 novembre 2011: “Il ricordo di quella giornata campale è il ricordo di una resa. Fu in quei mesi del 2003 [...] che gli uomini dello Stato incontrarono la camorra. Una riunione ufficiale, con i dirigenti del commissariato di Governo, e i commissari di Governo erano Massimo Paolucci e Giulio Facchi, che scesero a patti con un gruppetto di imprenditori in odor di mafia che quei buchi avevano disponibili. [...] Le discariche [...] erano piuttosto illegali, e appartenevano a Cipriano Chianese, a Gaetano Vassallo, a Elio e Generoso Roma: nomi di uomini poi diventati assai noti alle cronache giudiziarie che trattavano di ecomafia”. Insomma, Paolucci sarebbe stato protagonista di una vera e propria trattativa Stato-camorra per la gestione dei rifiuti.
Paolo Russo (deputato Pdl, circoscrizione Campania): ex presidente della commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti in Campania, è stato indagato dalla Dda di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa, nell’ambito di indagini sulla camorra del nolano per i suoi rapporti con un imprenditore vicino, secondo gli inquirenti, ai clan della zona. Ma alla fine la Procura ha chiesto l’archiviazione, almeno per questa accusa. Russo resta però indagato nello stesso procedimento per violazione della legge elettorale.
Gianluca Pini (deputato Lega, circoscrizione Emilia Romagna): indagato per millantato credito. Avrebbe richiesto e ottenuto la cifra di 15mila euro da parte di un avvocato forlivese in cambio dell’impegno ad assicurargli la promozione all’esame per l’abilitazione alla professione. Pini, dall’estate scorsa, è indagato anche per appropriazione indebita e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposta. Avrebbe usato lo scudo fiscale per far rientrare in Italia dalla Repubblica di San Marino 400mila euro precedentemente sottratti al fisco.
Renata Polverini (deputata Pdl, circoscrizione Lazio): ex governatrice della regione assurta – a giusta ragione – a emblema degli sperperi locali, tanto che anche la Corte dei Conti ha aperto un’istruttoria sui presunti sperperi di denaro pubblico da parte della Regione Lazio: i magistrati contabili stanno analizzando casi di finanziamenti (per un totale di svariati milioni di euro) effettuati dalla Polverini e dai suoi uomini per le cosiddette “spese di comunicazione” della Regione. Tante, poi, anche le inchieste giornalistiche. Come quella portata avanti da L’Espresso (scandalo affittopoli), che ha smascherato come la Polverini, nonostante i lauti guadagni suoi e di suo marito, vivesse in una casa popolare sull’Aventino.
Antonio Angelucci (deputato Pdl, circoscrizione Lombardia): rinviato a giudizio per truffa aggravata ai danni della Regione Lazio per un giro di degenze e presunte prestazioni gonfiate. Secondo l’accusa, la truffa ammonterebbe a 163 milioni di euro. Non solo. La famiglia Angelucci è stata sanzionata anche dall’AgCom per aver percepito illegittimamente 34 milioni di euro dallo Stato (dal 2006 al 2010), violando la legge sui contributi pubblici all’editoria.
Umberto Bossi (deputato Lega Nord, circoscrizione Lombardia): condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per finanziamento illecito (processo Enimont); a 1 anno per istigazione a delinquere a danno di Gianfranco Fini (aveva invitato i leghisti a cercare “casa per casa i fascisti” ed aveva specificato che per fascisti intendeva anche gli esponenti di Alleanza Nazionale che aveva definito, tra le altre cose, “il fetore peggiore del Parlamento”); a 1 anno e 4 mesi per vilipendio alla bandiera poi indultati (nel 1997 aveva detto: “quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo”; e ancora: “ho ordinato un camion di carta igienica tricolore personalmente, visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore”); oggi è indagato per truffa ai danni dello Stato (scandalo dei fondi pubblici).
Davide Carlo Caparini (deputato Lega, circoscrizione Lombardia): resistenza a pubblico ufficiale. Il reato, però, è caduto in prescrizione.
Ignazio Abrignani (deputato Pdl, circoscrizione Marche): indagato per dissipazione post-fallimentare. Avvocato, ex capo della segreteria di Claudio Scajola, è indagato a Milano nelle indagini sulla bancarotta della Cit, l’agenzia di viaggi dello Stato di cui era commissario straordinario. La Cit, peraltro, era stata acquista dall'imprenditore campano Gerardo Soglia (pure lui candidato con il Pdl al Senato. Ma non ce l’ha fatta).
Raffaele Fitto (deputato Pdl, circoscrizione Puglia): condannato solo pochi giorni fa (14 febbraio) a 4 anni per corruzione, abuso d'ufficio e finanziamento illecito insieme all'imprenditore Giampaolo Angelucci del gruppo Tosinvest (3 anni e 3 mesi). Secondo le tesi dell’accusa, tra le altre cose, una società del gruppo Tosinvest finanziò con una dazione di 500 mila euro transitata dall’Udc verso la lista elettorale “La Puglia Prima di tutto” facente capo all’area politica di Raffele Fitto alle elezioni regionali del 2005. Secondo il pm si tratta in sostanza di un illecito finanziamento, in cambio dell‘appalto settennale da 198 milioni di euro per la gestione di undici Residenze Sanitarie Assistite in Puglia.
Elvira Savino (deputata Pdl, circoscrizione Puglia): indagata per concorso in riciclaggio. Accusata di aver fatto da prestanome fino al 2008 a un bancarottiere (Michele Labellante) ritenuto il cassiere dei potenti clan mafiosi Di Cosola e Parisi (Sacra Corona Unita). Avrebbe poi fatto anche pressioni verso due ministeri per favorire un progetto di edilizia universitaria gestito dalle stesse cosche.
Mauro Pili (deputato Pdl, circoscrizione Sardegna): indagato per peculato e, solo tre giorni fa, iscritto nel registro degli indagati per falso nello stesso filone di indagini della Procura di Cagliari che ha portato all’arresto del presidente cagliaritano Massimo Cellino (il quale peraltro era stato visitato dall’onorevole un giorno prima dell’arresto. Ma cosa si siano detti resta un mistero).
Francantonio Genovese (deputato Pd, circoscrizione Sicilia): indagato per abuso d’ufficio nell’inchiesta sulle delibere di affidamenti di servizi a Feluca spa, società che si occupa della rete internet del comune di Messina.
Francesco Saverio Romano (deputato Pdl, circoscrizione Sicilia): è stato di recente assolto per concorso esterno in associazione mafiosa, nel processo che in primo grado è stato celebrato con il rito abbreviato. Di lui, però, parla un pentito, Francesco Greco, secondo il quale Romano sarebbe stato sponsorizzato direttamente dall’ex boss Bernardo Provenzano.
Matteo Bragantini (deputato Lega, circoscrizione Veneto): condannato in appello per propaganda razziale. Tutto nasce nel 2004 quando il tribunale di Verona lo condanna insieme ad altri cinque leghisti veronesi per la raccolta firme contro un campo nomadi abusivo.
SENATO - Domenico Scilipoti (senatore Pdl, circoscrizione Calabria): il Peones non è solo l’eterno riciclato (insieme all’amico Razzi, anche lui rieletto in Abruzzo), ma è anche indagato per produzione di documenti falsi in merito a debiti contratti non onorati. In sede civile, infatti, è stato condannato al risarcimento di 230mila euro. Come ricostruito in una passata inchiesta da Infiltrato.it, poi, sarebbe stato in affari con una cosca ‘ndranghetista. Vicino, poi, a movimenti di estrema destra (il programma dei Responsabili faceva il verso al programma fascista di Gentile) e alla setta religiosa del Movimento Olistico Transnazionale.
Antonio Caridi (senatore Pdl, circoscrizione Calabria): condannato in primo grado con il governatore Giuseppe Scopelliti per una vicenda di mancata bonifica a sei mesi. Il suo nome però compare, oltre che nei verbali del pentito Giovanbattista Fracapane, anche nelle carte della Dda di Genova che stava indagando sulla cosca Raso-Gullace-Albanese. Il capo della Direzione distrettuale antimafia di Genova Vincenzo Scolastico, infatti, nel ricostruire le attività illecite del boss Carmelo Gullace, “leader per tutto il nordovest” del clan Raso-Gullace-Albanese che detta legge in Liguria, scrive in un dossier consegnato alla Commissione parlamentare antimafia: “L’indagine ha consentito di documentare l’alacre attività di sostegno svolta, nell’ultimo voto regionale, da esponenti della cosca, anche con palesi intimidazioni, a favore del candidato Antonio Stefano Caridi”.
Antonio Gentile (senatore Pdl, circoscrizione Calabria): accusato più volte di aver avuto l’appoggio elettorale della ‘ndrangheta alle politiche del 1992 (correva per il Psi), pur non essendo – è bene precisarlo – mai stato indagato. Anche l’ex sindaco di Cosenza Giacomo Mancini ha dichiarato che nel 1992 Antonio Gentile era scortato da un “nutrito stuolo di personaggi molto noti alla giustizia”. In effetti, il potere clientelare ed affaristico coltivato da Gentile sembrerebbe davvero enorme.
Lucio Barani (senatore Pdl, circoscrizione Campania): a processo per abuso d’ufficio da sindaco di Aulla per aver favorito una discarica abusiva. Barani, però, è famoso soprattutto per due iniziative: nel suo comune fece costruire un monumento a Bettino Craxi e ai “martiri di Tangentopoli” e, non contento, fece installare cartelli con su scritto “Aulla, comune de-dipietrizzato”.
Rosaria Capacchione (senatrice Pd, circoscrizione Campania): la giornalista antimafia è indagata per calunnia ai danni di Luigi Papale, l’ufficiale della Guardia di Finanza che stava indagando sulle acrobazie societarie e finanziarie del fratello Salvatore e della sua impresa.
Vincenzo Cuomo (senatore Pd, circoscrizione Campania): non è indagato. Tuttavia la sua elezione, come detto oggi da Infiltrato.it, fa sorgere più di un dubbio di opportunismo: parente del clan camorristico Zaza, il suo nome spunta anche nella documentazione che portò allo scioglimento per mafia del comune di Portici nel 2003. Quando Cuomo era vicesindaco.
Claudio Fazzone (senatore Pdl, circoscrizione Lazio): indagato per abuso d’ufficio dopo la scoperta di lettere di raccomandazione (peraltro scritte su carta intestata della Regione e normalmente protocollate) in cui si segnalavano persone da spostare o assumere alla Asl inviate da Fazzone quando era Presidente del Consiglio Regionale del Lazio.
Bruno Astorre (senatore Pdl, circoscrizione Lazio): ex presidente del consiglio regionale laziale, faceva parte dell’ufficio di presidenza nel quale si deliberavano gli stanziamenti. Sulla questione, ora, è in corso una inchiesta della Corte dei conti.
Salvatore Sciascia (senatore Pdl, circoscrizione Lombardia): condannato definitivamente a 2 anni e 6 mesi per aver corrotto, nella sua qualità di manager Fininvest (capo dei servizi fiscali del gruppo Berlusconi), alcuni ufficiali e sottufficiali della Guardia di finanza affinchè ammorbidissero le verifiche fiscali.
Roberto Calderoli (senatore Lega, circoscrizione Lombardia): indagato per ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale. I reati, però, sono andati prescritti. È stato indagato per truffa anche dal Tribunale dei ministri, ma i senatori hanno votato contro l’autorizzazione a procedere. La questione riguardava “artifici e raggiri” per andare e tornare in giornata da Roma a Cuneo su un aereo di Stato.
Alfredo Messina (senatore Pdl, circoscrizione Lombardia): indagato per favoreggiamento in bancarotta fraudolenta dell’Hdc del sondaggista del Cavaliere, Luigi Crespi. Nel 2004 Crespi avrebbe chiesto a Mediaset di restituirgli 500 mila euro da lui anticipati a Telelombardia e Antenna3 per risarcirli del danno subìto dalla fornitura di programmi a Italia 7 Gold da parte di Mediaset. Per risolvere la cosa, secondo l’accusa, Messina avrebbe poi pagato parte di quella somma come tangenti a Crespi in contanti a Lugano e in nero.
Giancarlo Serafini (senatore Pdl, circoscrizione Lombardia): ex capo carpentiere nei cantieri dell’Edilnord a Milano 2 negli anni ‘70 e ‘80, assessore all’Economato nella giunta di Ombretta Colli, Consigliere Regionale della Lombardia, tesoriere di Arcore al posto di Giuseppe Spinelli, infine ora senatore. Su di lui, però, l’ombra di un patteggiamento per corruzione.
Jonny Crosio (senatore Lega, circoscrizione Lombardia): rinviato a giudizio per turbativa d’asta, concussione, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. La vicenda risale al 2010, quando Crosio era assessore provinciale alla viabilità: l’accusa, rivolta anche ad altri amministratori locali, è di aver fatto pressioni su piccoli proprietari, minacciandoli di esproprio, per far vendere i loro appezzamenti di terreno, a prezzi inferiori al dovuto, alla ditta Galperti, per agevolare la costruzione della strada di Bema.
Roberto Formigoni (senatore Pdl, circoscrizione Lombardia): indagato dalla Procura di Milano per corruzione e finanziamento illecito ai partiti nell’ambito dell’inchiesta sulla sanità privata in Lombardia in cui risulta implicato il faccendiere Daccò, amico di Formigoni. Le accuse della Procura riguarderebbero un illecito finanziamento elettorale di oltre mezzo milione di euro ricevuto da un’azienda sanitaria privata in vista della campagna di Formigoni per le elezioni regionali italiane del 2010 in cui è stato rieletto per un quarto mandato consecutivo alla guida della regione; le accuse ipotizzano, inoltre, il reato di corruzione per la somma dei molteplici benefit di ingente valore patrimoniale (vacanze, soggiorni, utilizzo di yacht, cene di pubbliche relazioni a margine del Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini, condizioni favorevoli nella vendita di una villa in Sardegna a un coinquilino di Formigoni nella comunità laicale dei Memores Domini) messi a disposizione del governatore lombardo dal mediatore Daccò. Come se non bastasse, il 13 febbraio scorso, sempre per la stessa inchiesta, gli viene contestato anche il reato di associazione a delinquere.
Antonio D’Alì (senatore Pdl, circoscrizione Sicilia): rinviato a giudizio per i suoi presunti rapporti con Matteo Messina Denaro, boss numero uno della mafia e superlatitante.
Antonio Fabio Scavone (senatore Pdl, circoscrizione Sicilia): rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e truffa per un appalto di 1,7 milioni di euro. A questo si aggiunge una condanna della Corte dei Conti per danno erariale quando era Direttore Generale dell’ASP 3 di Catania: risarcimento da 371mila euro.
Giuseppe Lumia (senatore Pd, circoscrizione Sicilia): indagato per diffamazione. È stato infatti querelato dal suo ex addetto stampa.
Altero Matteoli (senatore Pdl, circoscrizione Toscana): imputato per favoreggiamento verso l’ex prefetto di Livorno, che avrebbe avvertito di indagini e intercettazioni in corso su uno scandalo di abusi edilizi all’isola d’Elba, consentendo a lui e ad altri indagati di inquinare le prove e di distruggere carte e addirittura computer, con gravi danni per le indagini. Il processo, però, è stato bloccato dalla Camera.
Denis Verdini (senatore Pdl, circoscrizione Toscana): Imputato a Perugia per tentativo di associazione a delinquere e corruzione sugli appalti del G8 e post terremoto. Imputato a Roma per violazione della legge sulle società segrete (processo P3), per avere ”costituito, organizzato e diretto un’associazione per delinquere diretta a realizzare una serie indeterminata di delitti di corruzione, abuso d’ufficio, illecito finanziamento, diffamazione e violenza privata”. Il suo nome, poi, spunterebbe anche nelle intercettazioni (34 in tutto) riguardo un’altra società segreta, la P4 di Bisignani e Papa.
Linda Lanzillotta (senatrice Lista Monti, circoscrizione Umbria): i partiti, praticamente, li ha girati tutti. Da giovanissima ha militato nel gruppo maoista Unione dei Comunisti Italiani, è stata ministro Pd, poi è passata all’Api di Rutelli e oggi è impegnata a sostegno dell’Agenda Monti. Ebbene, sulla Lanzillotta pende una condanna della Corte dei Conti (confermata in Cassazione) per danno erariale al risarcimento di 40 mila euro. I fatti risalgono a quando era assessore al bilancio del Comune di Roma, nella giunta guidata dal sindaco Rutelli, per alcune consulenze ritenute ingiustificate, relative alla privatizzazione della Centrale del Latte.

Silvio Berlusconi (senatore Pdl, tutte le circoscrizioni): anche se guardassimo (per questioni di spazio) solo ai processi in corso, mettendo da parte i prescritti e quelli terminati dopo la creazione di leggi ad hoc, rimarrebbe comunque tanta carne al fuoco. Condannato in primo grado a 4 anni per frode fiscale(processo Mediaset ): fondi neri per centinaia di milioni con l’acquisto a prezzi gonfiati di film USA attraverso una serie di società off-shore; a processo per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile (processo Ruby); a processo per rivelazione di segreto d’ufficio: è accusato di aver ricevuto e girato a Il Giornale la bobina rubata di una intercettazione sul caso Unipol, non trascritta e coperta da segreto istruttorio. E proprio stamattina, secondo quanto si è appreso, Berlusconi sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Napoli per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. L’indagine riguarda l’erogazione di somme di denaro, quantificate in tre milioni di euro, al senatore Sergio De Gregorio in relazione al suo passaggio al Pdl.

Alcuni dati potrebbero essere cambiati rispetto a quelli riportati e nel caso saremo pronti a rettificarli essendo molti i processi in corso. Altri ancora possono essere subentrati.

TRATTO DA:


http://www.infiltrato.it/inchieste/italia/ecco-l-elenco-completo-di-tutti-gli-impresentabili-eletti-nel-nuovo-parlamento-uno-stato-imbarazzante










 

CUCINANDO DAL WEB: TORTINE AL DOPPIO CIOCCOLATO CON CREMA VEGETALE

Tortine al doppio cioccolato con crema vegetale

Questa settimana vi presentiamo la ricetta delle tortine al doppio cioccolato con crema vegetale. Avete capito bene: si può preparare un’ottima crema vegetale, che nulla ha da invidiare a quelle tradizionali, anche in casa, senza l’aiuto di preparati chimici dal dubbio sapore. Questi dolcetti non sono solo buoni, ma anche facilissimi da preparare: gli unici due requisiti richiesti sono una bilancia e un braccio ben allenato per preparare la crema.

di Vegan Riot -

tortine cioccolato
Si può preparare un’ottima crema vegetale, che nulla ha da invidiare a quelle tradizionalinali
Ingredienti
1 tazza e ½ farina
1 tazza di latte di soia
1 tazza di zucchero
½ tazza di olio di semi
80 g di cacao amaro in polvere
75 g di gocce di cioccolato
3 cucchiai di rum
3 cucchiai di amido di mais
2 cucchiaini di lievito
Una bustina di vanillina
Per la crema:
250 ml di latte di soia
180 g di zucchero
45 g di margarina vegetale
40 g di farina

Mescolate l’olio, lo zucchero, la vanillina, il rum e l’amido di mais. Aggiungete la farina alternata al latte di soia e il cacao amaro. Incorporate il lievito e, per ultime, le gocce di cioccolato. Versate l’impasto in circa 12 stampi per muffin, ricoperti dagli appositi pirottini, e fate cuocere in forno già caldo a 180°C per circa 15-20 minuti (mi raccomando, verificate la cottura con uno stecchino: immergetelo nel dolce e, se viene fuori pulito, vuol dire che è pronto!).

Mentre le tortine sono in forno iniziate a preparare la crema. Mescolate lo zucchero e la farina in un pentolino. Aggiungete il latte di soia facendo attenzione a non far formare grumi e la margarina tagliata a pezzetti. Mettete sul fuoco e mescolando continuamente fino a quando la crema non guadagna consistenza.

Quando sia le tortine che la crema si sono raffreddate, praticate un foro in ogni tortina e, con l’aiuto della tasca da pasticcere, riempitelo di crema. Decorate a piacere.


TRATTO DA
http://www.ilcambiamento.it/alba_ricette_vegan/tortine_doppio_cioccolato_crema_vegetale.html
 

CUCINANDO DAL WEB: GIRANDOLE DI TOFU E BROCCOLI

Girandole di tofu e broccoli

Questa settimana vi proponiamo la ricetta per le girandole di tofu e broccoli. Tra gli ingredienti - ancora una volta - escludiamo tutti quelli di origine animale.

di Vegan Riot -

girandole broccoli
Girandole di tofu e broccoli
Tempo necessario: 1 ora

Ingredienti per 3-4 persone

1 broccolo romanesco
200 g di tofu al naturale
220 g di farina di semola rimacinata
2 cucchiai di margarina vegetale
2 tazze di latte di soia non zuccherato
2 cucchiai di farina di grano tenero
½ spicchio d’aglio
Noce moscata
Pepe nero
Olio extravergine di oliva
Sale marino


Associo le girandole a giovanili e spensierati pranzi domenicali spesi a casa di mia nonna. Sebbene ottima cuoca, come tutte le nonne che si rispettino, lei le girandole le comprava già pronte, surgelate. Nei miei ultimi 15 anni e passa di vita gastronomica le girandole riappaiono una sola volta, da me confezionate, belle come il sole, geometricamente perfette, da copertina di un libro di ricette. Ma il panno con cui le avevo bollite aveva conferito loro quell’inconfondibile sapore ed odore di un eco-dixan…

Da quel giorno, la strada delle girandole non si è mai più incrociata con la mia. La garza alimentare in cui bollo il seitan, oggi però farà da paciere tra me e le girandole, dopo un ripetuto ammollo in acqua… a scanso di equivoci.

Dividete il broccolo lavato in cimette, pelate il torsolo, affettatelo in cubetti, quindi cuocete tutto a vapore in acqua salata. Nel frattempo impastate la semola con 110 ml di acqua ed un filo d’olio, energicamente per una decina di minuti. Incellophanate la palla ottenuta e lasciatela in frigorifero. Passate al mixer il tofu, senza aggiungere liquidi, salate e tenete da parte. Prendete il broccolo una volta tenero e ripassatelo in padella in olio in cui avrete soffritto gentilmente il mezzo spicchio d’aglio finemente tagliato.

Girate spesso, e dopo 5-6 minuti trasferite il broccolo in un recipiente piatto, e schiacciatelo con un pesta-patate (non lo schiacciapatate…) o con i rebbi di una forchetta grande. Non si vuole ridurre il broccolo in crema come il tofu. Trasferite quindi il tofu nella stessa padella e lasciatelo andare qualche minuto, così da eliminare liquidi in eccesso, quindi aggiungete il broccolo ripassato, amalgamando bene il tutto sul fornello. Levate dal fuoco, aggiustate di sale se è il caso e lasciate raffreddare.

Riprendete la pasta da frigo e stendetela più e più volte nell’apposita macchina manuale, fino ad ottenere una sfoglia abbastanza fine, altezza 4. tagliate la sfoglia in due pezzi uguali di circa 30 cm, sovrapponetene gli ultimi 2 cm, bagnateli leggermente e muniti di mattarello, uniteli a formare un’unica grande sfoglia. Distribuite quindi il composto ormai a temperatura ambiente, omogeneo su tutta la superficie della foglia, lasciando libero almeno un centimetro di diametro.

Avvolgete su se stessa la sfoglia ed il composto, quindi avvolgetela nella garza o panno da cucina possibilmente bianco, pulito ma che non sappia di Coccolino Concentrato. Se bene avvolto non servirà sigillare il tutto con corde e paranchi. Poggiate il serpente di pasta in una pentola capiente, in orizzontale ovviamente. Riempite d’acqua, sovrastando la pasta, salate e lasciate bollire a fuoco medio almeno una ventina di minuti. Levate dal fuoco, scolate delicatamente e lasciate sgocciolare e raffreddare. Nel frattempo in un tegame sciogliete a fuoco lento la margarina. Aggiungete un cucchiaio di farina e mescolate con una frusta.

Unite quindi il latte di soia, salate e lasciate a fuoco medio-basso per una decina di minuti. Il risultato dovrà essere una besciamella abbastanza lenta, eterea, da cucchiaio e non da coltello, per intenderci. Unite una munifica dose di pepe nero ed una grattata di noce moscata. Passate una noce di margarina vegetale su tutta la superficie interna di un pirex capiente. Riprendete il serpente di pasta e tagliatelo in fette di 1,5 cm, massimo 2, con la massima cautela. Disponete le fette all’interno del pirex una vicino all’altra. Cospargete le girandole di besciamella vegetale e lasciate nel forno già caldo a 200° per un quarto d’ora. Sfornate e servite



TRATTO DA http://www.ilcambiamento.it/alba_ricette_vegan/girandole_vegan_tofu_broccoli.html

L'ALTRA MEDICINA: ALTRI ESAMI DEL SANGUE CON IL TAI CHI

Altri esami del sangue con il Tai Chi...



Oggi parliamo di Tai Chi. Non occorre essere atleti per praticarlo ma apporta grandi benefici, anche per problemi di colesterolo alto e ipertensione.

Tai Chi, arte marziale cinese, è ora praticato da molte persone anche in Occidente. Il motivo? Tutti si sentono meglio, conosciamo amici e amiche che lo amano visceralmente. Non occorre essere 'giovani guerrieri' per fare Tai Chi: basta avere un po' di forza di volontà, concentrazione e l'interesse a conoscere meglio il proprio corpo. Poi ci sono livelli superiori, e una conoscenza, anche filosofica, molto sofisticata e sorprendente: si può passare una vita ad approfondire.

Nel corso degli anni, ci si è resi conto che questa danza, o ginnastica, o tecnica di combattimento ha effetti molto positivi sulla salute psicofisica. Sono stati fatti degli studi clinici e alla fine i risultati sono stati compattati per rispondere a una domanda fondamentale: Il Tai Chi riduce la pressione arteriosa e la colesterolemia?

La risposta è sì. Muovendosi, secondo le prescrizioni del Tai Chi, vediamo che la pressione si riduce e anche i parametri dei lipidi nel sangue. Lo studio è stato condotto dall'università di Taiwan, dove il Tai Chi fa parte della cultura locale.

Quando leggiamo 'arte marziale' pensiamo probabilmente a Bruce Lee e a performances motorie eccezionali. Ma non è così: certamente il Tai Chi accompagna verso performances sempre più efficaci, ma nessuno deve sentirsi escluso dalla pratica.

Infatti, nella ricerca di Taiwan le persone che praticavano Tai Chi, e che hanno riscontrato riduzioni di pressione e colesterolo, erano soprattutto donne di un'età compresa tra 50 e 80 anni.

Colesterolo e pressione arteriosa sono i classici 'fattori di rischio cardiovascolari' per cui si assumono tonnellate di farmaci, di tutti i tipi. Vale la pena tenere sotto controllo questi parametri, lo sappiamo. Ma perché non provare un altro modo per risolvere il problema? Un modo, tra l'altro, che aiuta a sentirsi meglio, più a nostro agio col nostro corpo? Se preferite lo Yoga, o altre pratiche, fate la vostra scelta ma facciamo qualcosa per noi. Ingoiare pillole non è sempre la risposta migliore.

Ultimo commento. Lo studio è stato fatto a Taiwan, un'isola che incrocia sapienza tradizionale cinese e metodi scientifici di impronta occidentale. E' quindi un laboratorio in cui si cerca di trovare un linguaggio comune, per superare le incomprensioni di linguaggio che dividono le culture umane. Ne possono derivare benefici per tutti.

Hu Li Za Zhi. 2013 Feb; 60(1) :69-77   TRATTO DA
 www.laltramedicina.it/tradizioni-mediche/296-altri-esami-del-sangue-con-il-tai-chi.html#sthash.i3zG5Kir.dpuf

MENTE E SPIRITO: COME RECITARE I MANTRA

Come liberare la mente ed elevare lo spirito con il Mantra

Il termine Mantra nasce dall’unione tra le parole sanscrite “manas” ovvero mente e “trayati” che vuol dire liberare. Il Mantra in sostanza è un suono che permette alla mente di liberarsi dei pensieri. In particolare si tratta di una formula espressa con una o più sillabe, o lettere o frasi, generalmente in sanscrito, che vengono ripetute per un certo numero di volte (Namasmarana) in modo da ottenere uno specifico effetto che si manifesta al livello mentale oltre che fisico ed energetico seppur con conseguenze limitate. Il numero di Mantra esistenti sono numerosi e usati per svariati scopi; il più conosciuto è il Mantra “Om” (AUM). L’origine dei Mantra è rintracciabile all’interno dei sacri testi Indù, in particolare nei Veda. In questi testi, considerati delle vere opere d'arte, la tecnica di scrittura si sviluppa su due righe, dette "slokas". Molti Mantra però vengono eseguiti su una riga singola o addirittura usando varie combinazione con singole parole. Per gli scrittori Indù che diedero vita alle Upanishad, la sillaba “Aum” stessa rappresenta un mantra, ed è un’emanazione di Brahman, il Creatore di ogni cosa nell’universo.

Il suo potere è così grande che la pronuncia esatta di questa sillaba consente di giungere all’illuminazione, sperimentando così il divino. I suoni emessi dai Mantra possono essere anche considerati come una sorta di archetipi. Ciò che simboleggiano è dipendente al contesto e alla mente di chi li emette. Particolari analisi sul simbolismo dei suoni hanno dimostrato che questi ultimi hanno un significato intrinseco indipendentemente se siamo consapevoli di loro o meno. Alla luce di questo non possiamo ritenere i Mantra solo un’espressione fonetica senza alcun significato ma un insieme di precise vibrazione che se ripetute adeguatamente potranno avere effetti positivi su spirito, mente e corpo. I Mantra possono essere associati alle formule magiche avendo con esse vari punti in comune. Essi avrebbe la capacità di trasformare in azione ogni desiderio o volontà umana. In molti casi i suoni orali vengono considerati come una manifestazione vocale del Divino. I Mantra possono essere associati a dei veri e propri suoni che emettono vibrazioni, poiché la corretta pronuncia assume grande un’importanza (grazie allo sviluppo della scienza fonetica, in India, migliaia di anni fa). Il fine ultimo è quello di liberare la mente dalla realtà illusoria e dalle inclinazioni materiali. La continua ripetizione di un Mantra è definita cantilena. Lo schema generale di un Mantra è composto dal nome di una entità divina che viene salutata con questa formula: “Aum namah ------“, “Aum namo ------“, oppure, “Aum Jai (Gloria) -----“ o con altre combinazioni diverse. In Tibet, molti buddhisti scolpiscono i Mantra nella roccia come forma di devozione e il loro uso differisce in relazione alle varie scuole spirituali o filosofiche. Il loro scopo principale è quello di amplificatori spirituali. Un insieme di parole e vibrazioni che inducono nei devoti una concentrazione sempre più intensa. Ma il Mantra viene utilizzato anche per arricchirsi, sbarazzarsi dei nemici o evitare i pericoli. L’origine dei Mantra è da….. in India all'interno dell'Induismo Vedico e nel Jainismo. Al giorno d’oggi sono abbastanza conosciute tra le attuali e variegate pratiche spirituali, che si rifanno, non sempre con le modalità corrette, alle antiche pratiche delle religioni Orientali. Un Mantra ha due aspetti: il primo è chiamato “manana”, e sta a significare che tutto ciò che si è ascoltato deve entrare profondamente nella mente; il secondo aspetto viene detto “trānia”, e vuol dire che ciò che è entrato nella mente, in essa deve essere fissata e conservata. I Mantra possono essere considerati strumenti per pregare, adorare oppure come sistema terapeutico e di sviluppo interiore e spirituale.

Essi sono suddivisi in dieci karma (azioni):
Śānti (della pace profonda): libera dalle malattie, problemi psicologici, paura, illusione.
Istambhan (che paralizza): servono per bloccare, nell’ambiente naturale, qualsiasi tipo di essere vivente od oggetto inanimato.
Mohana (attraente): sono usati per ammaliare uomini, donne e anche animali.
Uchchatan (che turba): servono a sconvolgere l’equilibrio mentale, così da aumentarne il dubbio, l’incertezza, la paura, le delusione; chiunque ne subisca l’influenza agisce come se fosse vittima di una possessione.
Vaśikaran (controllo della coscienza): il loro scopo è quello di sottomettere le persone fino a renderlo schiavo così da fargli perdere la capacità di scelta rendendolo simile ad una marionetta.
Ākarśan: vengono utilizzati per attrarre persone che vivono lontano.

Qui di seguito riportiamo alcuni tipi di Mantra

Gāyatrī mantra
Oṃ bhūr buvaḥ svaḥ | tat savitur vareṇyaṃ | bhargo devasya dhīmahi | dhiyo yo naḥ pracodayāt
"Sfera terrestre, sfera dello spazio, sfera celeste! Contempliamo lo splendore dello spirito solare, il creatore divino. Possa egli guidare i nostri spiriti."


Rudra mantra
Oṃ tryambakaṃ yajāmahe sugandhiṃ puṣṭivardhanam urvārukam iva bandhanān mṛtyor mukṣīya māmṛtāt
"Veneriamo il Signore dai tre occhi, profumato, che dà la forza e la libera dalla morte. Possa liberarci dai legami della morte."
Il mantra è rivolto a Śiva nel suo aspetto distruttivo, Rudra, ed è un'esortazione il cui scopo è di allontanare la morte, nel senso di prevenire l'invecchiamento.

Mantra rivolto alla Dea suprema
Auṃ Krīṃ Krīṃ Hūṃ Hūṃ Hrīṃ Hrīṃ Svāhā
Lo scopo di questo mantra è generico, viene recitato per ottenere qualsiasi realizzazione.
Śiva panchākśara mantra
Oṃ namaḥ Śivāya

"Io mi inchino davanti a Śiva."
È il mantra principale nelle correnti devozionali śaiva. Composto di cinque sillabe (panchākśara vuol dire appunto "cinque sillabe", e cinque è il numero sacro di Śiva), viene ripetuto in genere 108 volte, o anche 5 volte tre volte al giorno.

Netra mantra
Oṃ Juṃ Saḥ

È detto anche "il mantra dell'occhio di Śiva

Hare Kṛṣṇa mantra
Hare Kṛṣṇa Hare Kṛṣṇa | Kṛṣṇa Kṛṣṇa Hare Hare | Hare Rāma Hare Rāma | Rāma Rāma Hare Hare
Noto anche come Mahā mantra ("grande mantra"), è il mantra più noto delle correnti devozionali krishnaite, molto conosciuto anche in Occidente. Hare è appellativi di Viṣṇu, Rāma è il settimo avatāra di Viṣṇu; l'intonazione del mantra è considerata dai fedeli come il metodo più semplice per esprimere l'amore di Dio, Kṛṣṇa medesimo, completa manifestazione di Īśvara.

Mantra rāja
Śrīṃ Hrīṃ Klīṃ Kṛṣṇāya Svāhā

"Fortuna, Illusione, Desiderio, Offerta al dio oscuro."
Il dio oscuro è Kṛṣṇa, con riferimento al colore della sua pelle. Il mantra invoca tre aspetti del dio, e ha come scopo di ispirare l'amore divino.

TRATTO DA
http://www.ilgiardinodegliilluminati.it/mantra/come_praticare_il_mantra.html
 

COSMESI NATURALE: COME FARE IN CASA UNA CREMA PER LE MANI

Come fare in casa una crema per le mani

 
Per gli appassionati di prodotti naturali ecco 2 ricette per fare in casa una crema per le mani nutriente perfetta per questi giorni di freddo intenso, con ingredienti di origine vegetale.
Per una crema tutta naturale facile da fare e molto nutriente ma anche rinfrescante, vi occorrono:
  • 3 cucchiai di cera d’api
  • 3 cucchiai di olio di cocco
  • 1/3 tazza di burro di cacao
  • 1/3 tazza di olio di jojoba
  • 7 gocce di olio essenziale di menta piperita
  • 6 gocce di olio essenziale di eucalipto
Come preparare la crema: mettete la cera d’api, l’olio di cocco, il burro di cacao e l’olio di jojoba in una pentola abbastanza grande in metallo. A fuoco basso, mescolate continuamente facendo attenzione che tutti gli ingredienti siano sciolti e, dopo averla tolta dal fuoco, continuate a mescolare per circa 2 minuti per amalgamare bene il composto.

Aggiungete l’olio essenziale di menta piperita e di eucalipto e mescolate ancora tutto per bene. Versate in un vasetto di vetro in attesa che si raffreddi e poi chiudete con il tappo a vite. Questa crema per mani oltre a essere nutriente è molto rinfrescante, grazie agli olii essenziali di menta e ed eucalipto.




Un’altra ricetta per una crema mani ancora più ricca si fa con:
  • 170 gr di burro di karité
  • 15 gr di burro di cacao
  • ¾ di tazza di olio di mandorle
  • 1 cucchiaio di amido di mais
  • 2 cucchiai di un olio essenziale preferito
  • ghiaccio
Come preparare la crema: in un recipiente da mettere nel microonde unite il burro di karité e di cacao e impostate il forno alla potenza media per 30 secondi, ripetendo più volte se necessario e mescolate con cura ogni volta estratto dal microonde, fintanto che tutti gli ingredienti saranno sciolti.
Versate il composto in una ciotola dai bordi alti che sistemerete all’interno di una più grande – a base larga – piena di cubetti di ghiaccio in modo da tenere ben freddo il compostodurante la lavorazione. Aggiungete l’olio di mandorle e l’amido di mais. Con il mixer a bassa velocità frullate il tutto aggiungendo l’olio essenziale preferito goccia a goccia.
Lasciate raffreddare e trasferite in un vaso con coperchio. La crema si conserva lontana dal calore e dalla luce diretta del sole per circa un mese in un barattolo di vetro ben chiuso.



TRATTO DA http://www.tuttogreen.it/come-fare-in-casa-una-crema-per-le-mani/

SALUTE: INTESTINO: LA SEDE DEL NOSTRO SECONDO CERVELLO

Intestino: la sede del nostro secondo cervello





Il nostro organismo è una macchina perfetta. Per quanto riduttiva, l'associazione del corpo umano con una macchina è però efficace per chiarire come, nell'interazione tra i vari organi, esista una eccellente coordinazione, superiore a quella osservabile nel più sofisticato congegno elettronico.
Sappiamo che il cervello è l'organo deputato a coordinare il funzionamento del nostro organismo. Quello che forse ancora non è noto a tutti è che il corpo umano dispone anche di un "secondo cervello", se così possiamo chiamarlo, che si trova nell'intestino è che è in stretta relazione con il "primo cervello".La prova di ciò è stata offerta dall'osservazione della forte influenza che i cibi grassi, quando si trovano nell'apparato digerente, svolgono sul sistema nervoso centrale, offrendo una chiara sensazione di benessere. Si tratta di una scoperta effettuata presso il Department of Physiology and Pharmacology dell'University of Calgary, in Canada, e pubblicata sulla rivista Nature Reviews Gastroenterology and Hepatology.Keith Sharkey, che è tra gli autori dello studio, ha sottolineato come l'effetto sedativo prodotto dai cibi grassi, e la conseguente sensazione positiva a livello emotivo che ne deriva, si verifichi non solo quando i cibi sono regolarmente ingeriti, ma anche quando vengono introdotti direttamente nello stomaco. Tale infusione produce anche una riduzione della sensazione di fame ed un aumento dell'attività di aree cerebrali deputate all'elaborazione delle emozioni.Cos'è che contribuisce a favorire questa stretta comunicazione tra il cervello e l'intestino? Un ruolo fondamentale è svolto dai batteri intestinali, come sottolinea il dottor Peter Konturek del dipartimento di Medicina del Teaching Hospital of the University Jena, in Germania, che ha redatto un articolo in merito pubblicato sul Journal of Phisiology and Pharmacology, "sono proprio i batteri a mantenere il contatto tra le componenti dell'asse cervello-intestino - sottolinea Konturek - Lo stress modifica la flora batterica, ma è vero anche il contrario, ossia che i batteri dell'intestino possono avere un profondo effetto sull'asse cervello-intestino e possono modulare la motilità, la permeabilità e la sensibilità dei visceri".Questo "secondo cervello" che presenta anche esso un proprio sistema nervoso, quello enterico, caratterizzato dalla presenza di più di 500milioni di neuroni che sono situati lungo i nove metri dell'apparato digerente, coordina le funzioni delle ghiandole secretorie, del flusso sanguigno e della muscolatura liscia che rendono possibile la digestione. Ma non solo: esso è anche in grado di difendere l'organismo da batteri e virus presenti negli alimenti, e riconosce quando far partire scariche diarroiche se c'è un'infezione intestinale, e quando comunicare al cervello di scatenare il vomito.
Una stretta interazione e reciproca influenza, dunque, che rivela il perfetto coordinamento tra i "due cervelli" del corpo umano.
Francesca Di Giorgio
 
TRATTO DA    http://www.wellme.it/approfondimenti/gli-speciali/5810-intestino-la-sede-del-nostro-secondo-cervello