giovedì 24 maggio 2012

SFOGHI DAL WEB: L'IMU DELLA PRIMA CASA NON SI PAGA


GLOBALLIFE CUCINA: LA CARBONARA...VEGETALE


tratto da l'alba delle ricette vegan di vegan riot





La carbonara... vegetale

Questa settimana vi proponiamo la versione vegan di un classico della cucina italiana. Preparate carta e penna ed annotate la ricetta della carbonara vegetale.

di Vegan Riot - 19 Ottobre 2011


Un classico della cucina italiana in versione vegan: la carbonara vegetale

Questa settimana vi proponiamo la versione vegan di un classico della cucina italiana, e cioè la carbonara.

I capisaldi della carbonara propriamente detta sono: il pepe, il gusto dell’affumicato e la cremosità dell’uovo. Tutto grossomodo riproducibile senza grossi traumi: il pepe, fino a prova contraria, è vegan; per l’affumicatura c’è in commercio il seitan affumicato, che nella pasta fa la sua 'porca figura' – risparmiando un porco vero e proprio, il che non è poco-; mentre per quanto riguarda la cremosità dell’uovo ci affideremo al latte di soia, alla curcuma e alla farina di riso.

Qualcuno obietterà che la curcuma non è come l’uovo della carbonara tradizionale. Potrebbe pure essere, ma noi ormai abbiamo perso il ricordo dell’originale e viviamo bene comunque, godendoci delle alternative, se non identiche, almeno altrettanto buone. Ma a voi la scelta: da adesso avete la possibilità di ribaltare gli schemi, impiattare una carbonara vegan degna di questo nome, cospirare contro l’ordine precostituito e ricavarne anche una pancia piena come si deve.

Perciò preparate carta e penna e partiamo subito con la ricetta.

Ingredienti

400 g di pennoni lisci
100 g di seitan affumicato
Farina di riso
2 tazze di latte di soia
Uno spicchio d’aglio
Curcuma
Pepe nero
Olio extravergine d’oliva
Sale marino

Mentre l’acqua è sul fuoco, tagliate il seitan a cubetti non troppo piccoli e passatelo in padella con dell’olio e uno spicchio d’aglio fino a quando non sarà dorato. Spegnete la fiamma, eliminate l’aglio e lasciate da parte. In un pentolino fate scaldare il latte di soia, aggiustate di sale ed unite un pizzico di curcuma. Lasciate prendere bollore e unite a pioggia la farina di riso - ne basterà un cucchiaio o poco più -. Mescolate con una frusta fino ad ottenere una salsa dalla consistenza viscosa e togliete dal fuoco.

Scolate la pasta e ripassatela a fuoco vivo nella padella con il seitan, aggiungendo un mestolino d’acqua di cottura tenuto da parte. Spolverate con parecchio pepe nero macinato al momento, quindi unite la crema. Mescolate il tutto e servite immediatamente, altrimenti, come nella carbonara classica la crema tenderà a solidificarsi troppo.


mercoledì 23 maggio 2012

OGNI VENERDI' ALLE 10 LEZIONE GRATUITA DI TAI CHI IN PINETA A MARINA DI CECINA


TAI CHI CHUAN







L’equilibrio del corpo e della mente




Pineta Marina di Cecina

venerdì ore 10 (ottobre - giugno)

Partecipazione gratuita


Appuntamento al cancello della pineta





Per informazioni Cell. 3492219975

Allenamento stile Shin Dae Woung






E' possibile effettuare inoltre  corsi a pagamento anche per le seguenti sedi

 


Teatro L’Ordigno Vada
 
mercoledì ore 18 (ottobre - maggio)


Iscrizione presso Proloco Vada 




Ex - Scuola Elementare Micciano

Lunedì ore 17 (ottobre – maggio)


Iscrizione presso Proloco Micciano




TAI CHI CHUAN CHE COS'E'


TAI CHI CHUAN





ARTE MARZIALE - TERAPEUTICA - SPIRITUALE

CORSI TENUTI DA ENRICO GRAZIOLI ISTRUTTORE DIPLOMATO CON MAESTRO

SHIN DAE WOUNG







L’EQUILIBRIO DEL CORPO E DELLA MENTE



Il Tai Chi Chuan è un’antica forma cinese dell’arte  del movimento.

Esso è, a livello del corpo, un esercizio fisico che sviluppa le forze e l’equilibrio, l’elasticità e la grazia nel muoversi; a livello della mente, aiuta a disintossicarla dalle ansie e dalle tensioni. È un esercizio adatto per ogni età e le sue finalità possono essere diverse: salute, meditazione ed autodifesa.

Il Tai Chi Chuan sintetizza l’esperienza  corporea e psicologica ed è, al tempo stesso, espressione estetica. Esso sviluppa le persone in molte direzioni.

Chi si esercita nel Tai Chi Chuan, noterà subito come la tecnica sia esigente e formativa nei confronti del corpo: una esecuzione corretta richiede che il corpo sia libero nei movimenti, elastico nelle articolazioni, forte nei muscoli, dotato di un grande senso della coordinazione e dell’equilibrio.

Al tempo stesso, la persona che pratica questa disciplina è staccata dal luogo in cui si muove, concentrata su cosa sta facendo: alla fine dell’esercizio prova una sensazione di grande calma e rilassamento, di centratura della persona nel suo equilibrio: il Tai Chi Chuan lavora quindi anche a livello della mente e gli effetti che si ottengono sono  quelli di un rilassamento ed una pratica meditativa efficaci.

Il Tai Chi Chuan si presta bene ad un esercizio solitario, che sollecita un perfezionamento continuo: è nemico del gregge e della superficialità. Non si presta ad un insensato agonismo –o fuga dalle frustrazioni-  non ci riduce nel ruolo di spettatori passivi.

Il Tai Chi Chuan è anche una forma di autodifesa, la più antica della arti marziali estremo orientali: questo aggiunge un altro pregio alla sua pratica, è qualcosa che si può imparare anche per servirsene, non è solo un esercizio fine a se stesso.

Se osservate qualcuno che pratica questa disciplina con abilità, vedrete qualcosa che assomiglia ad una danza o ad un mimo: vi è quindi la possibilità attraverso di esse di una vera e propria espressione artistica.








LA DANZA DELL'OLMO: UN RITUALE PER MADRE TERRA (LUN 4 GIUGNO A MICCIANO)

La Danza dell’Olmo

Intorno al pianeta sempre più persone si incontrano per portare guarigione al nostro

pianeta tramite una semplice e bellissima pratica:
la danza dell’olmo.

Per celebrare l’impegno per la vita e la solidarietà, attivisti in tutto il mondo si prendono

per mano e si muovono in circolo seguendo la musica di una canzone lettone di Ieva

Akuratere.

La danza dell’olmo è una danza in cerchio che appartiene al ciclo delle danze dei Fiori di

Bach di Anastasia Geng.

Joanna Macy (attivista americana, voce autorevole per l’ecologia profonda) per il lavoro di

riconciliazione nella riabilitazione psicologica di Novosybkow, una delle città più colpite dal

disastro nucleare di Chernobyl, cercava uno strumento che le permettesse di comunicare

direttamente con le persone senza aver bisogno di interpreti. Scelse questa danza a tale

scopo. Qui la danza assunse una forma particolare, dove, ondeggiando le braccia in aria, si

evocava la connessione delle persone di Novosybkow con gli alberi che tanto amavano, ma

che non potevano più visitare in quanto è proprio il legno che assorbe in modo particolare

le radiazioni.

Da allora Joanna Macy utilizza questa danza durante i suoi workshop “Il lavoro che

riconnette” per raccontare la storia struggente degli abitanti di Novosybkow e per portare

benedizione e contribuire alla guarigione della Terra ferita. Sempre più gruppi la ballano in

tutto il mondo - sempre il giorno di luna piena alle 20.00.

Ko man dosi mamulite, par muzigu dzivo
šanu

Cosa mi darai, carissima madre, per la vita eterna

Ko man dosi mamulite, par muzigu dzivo
šanu

Cosa mi darai, carissima madre, per la vita eterna

Izplaukst zelta abelite un ka rita migla skan

Il piccolo melo dorato è in fiore, e suona in lontananza come la nebbia mattutina

Izplaukst zelta abelite un ka rita migla skan

Il piccolo melo dorato è in fiore, e suona in lontananza come la nebbia mattutina

Ko tas dos tev mamulite, ka tavs delin
š nenomirst

Cosa significa per te, carissima madre, che il tuo figlio non muoia

Ko tas dos tev mamulite, ka tavs delin
š nenomirst

Cosa significa per te, carissima madre, che il tuo figlio non muoia

Atbildes nav

Non c’è risposta

Tikai veja notric ozoli
šu birzs

Solo il querceto trema nel vento

Veja notric ozoli
šu birze

il querceto trema nel vento

Tikai koki savik
šas uz rudeni

Solo gli alberi mettono il loro vestito autunnale

Koki savik
šas uz rudeni

gli alberi mettono il loro vestito autunnale

Atbildes nav

Non c’è risposta

Iz
škid visi mani joki, Visi joki gludeni

Tutto il mio umorismo si spegne, tutti gli scherzi vanno a monte

Iz
škid visi mani joki, Visi joki gludeni

Tutto il mio umorismo si spegne, tutti gli scherzi vanno a monte

Atbildes nav

Non c’è risposta

Tikai kajas dro
šak savu zemi min

Solo i nostri piedi calpestano in modo ancora più sicuro la Terra

Kajas dro
šak savu zemi min

i nostri piedi calpestano in modo ancora più sicuro la Terra

Tapec draugi ka man klajas

Per questo, amici, come mi sento
,

Itneviens lai neuzzin

non lasciatelo sapere a nessuno.

Tapec draugi ka man klajas

Per questo, amici, come mi sento
,

Itneviens lai neuzzin

non lasciatelo sapere a nessuno.

Note per la comprensione

Il Lettone è una lingua, che è stata messa in forma scritta da missionari tedeschi nel 18° secolo.

La Lettonia era l’ultima area dell’Europa nordoccidentale, che aveva mantenuto un credo pagano che

si rifaceva alla Terra, alle stagioni e alle forze della natura. Per questo tanti termini di questa

canzone possono avere diverse interpretazioni. Durante il dominio di Stalin questa tradizione fu

rivitalizzata e permetteva dire in apparenza una cosa ma indicarne tra le righe un’altra.

La canzone ha parecchie strofe che si ripetono. Questo deriva dalla tradizione di cantare una

strofa e farla ripetere da chi ascoltava. Questo era comune nel tempo prima che il Lettone

assumesse una forma scritta, quando tutte le canzoni venivano trasmesse oralmente. Fu così per

secoli o addirittura millenni in questa parte del mondo. Il testo riporta termini che possono avere un

significato duplice:

* "mamulite"
- significa "carissima madre", però ha anche altri significati. Qui potrebbe essere

interpretato come Madre Terra o Gaia.

* "muzigu dzivo
šanu"
- significa "vita eterna" oppure "vivere per sempre". Questo può essere

riferito sia alla Terra, come anche alla vita umana sulla Terra; non essendoci in questo testo

differenze tra soggetto e oggetto lo rende ancora più criptico.

* "zelta abelite"
-significa "piccolo melo dorato". Nel paradiso il melo era l’albero della vita. In

epoca pre-cristiana l’albero sacro della vita giocava un ruolo importante anche in Lettonia. Nel

contesto di questa canzone potrebbe essere che l’albero della vita indichi una risposta alla domanda

della Madre Terra sulla vita eterna.

* "migla skan"
- è una strana allegoria. Letteralmente significa "suona come la nebbia"

oppure suona, come una campana, che suona in una valle piena di nebbia. Come se l’essenza

dell’albero della vita fosse nascosta nella nebbia mattutina. "Non chiedere per chi suona la campana"

- la nebbia ha il suono particolare, quando nel susseguirsi delle stagioni arriva l’autunno e la nebbia

circonda la Terra.

* "delin
š"
- significa "piccolo figlio". Il "piccolo figlio" della "Madre Terra" in questa canzone

significa l’umanità stessa. Si potrebbe interpretare come “ cosa significa per te, Terra, che l’umanità

continua a vivere.”

* "Atbildes nav"
- significa letteralmente "non c’è risposta"; nel contesto di questa canzone si

può interpretare che non c’è risposta alla domanda che viene posta a Madre Terra. La Terra tace

quando le viene chiesto se l’umanità continuerà ad esistere. Invece di una risposta gli alberi tremano

nel vento (come loro modo di esprimere preoccupazione). Si sta avvicinando l’autunno e potrebbe

significare l’avvicinarsi di una “fine”, un finire dell’anno con l’inverno. Questa può essere la risposta

che la Madre Terra da.

* "Iz
škid"
- significa "sciogliere" , secondo il vocabolario lettone come "sale in acqua"

* "joki"
- significa letteralmente "scherzo”, nel contesto di questo testo piuttosto “umorismo,

senso del divertimento” come se la gioia di vivere si dissolvesse in autunno e quando si avvicina la

fine dell’anno.

* "gludeni"
- significa "piatto, pianeggiante" come una superficie piatta o pianeggiante.

Quando uno scherzo va a monte, significa che non ha funzionato. Come quando nessuno ride per

una barzelletta.

* "Kajas dro
šak savu zemi min"
- "i nostri piedi calpestano in modo ancora più sicuro la

Terra", un segno di continuazione dell’umanità, i cui figli diventano ancora più numerosi.

* "ka man klajas"
- significa "come va nella tua vita" riferito alla salute come al benessere in

modo generale. In questa canzone potrebbe significare una domanda in considerazione del silenzio

misteriose della Terra oppure delle risposte indirette. Il che significa che l’umanità non riceve chiare

risposte su cosa significhi arrivare all’autunno e che gli alberi tremino nel vento.

*
"Itneviens lai neuzzin" - significa che nessuno può o deve sapere quello che la Terra o la

cantante sentono veramente. Anche quei oggetto e soggetto non sono definiti, rimane aperto se si

riferisce alla Terra, al piccolo figlio oppure alla cantante.

ISTRUZIONI

Mettetevi in cerchio e prendetevi per mano. Se siete in tanti formate diversi cerchi

concentrici, lasciando sufficiente spazio tra i cerchi.

Non importa in quale momento della musica iniziate la danza, l’importante è cominciare su

una battuta. La danza consiste in 4 tempi di movimento, alternati a quattro tempi in cui si

ondeggia sul posto. Quando si ondeggia puoi sentire l’energia della Terra che risale nel tuo

corpo. Quando l’energia raggiunge il chakra del cuore, mandalo fuori per la guarigione degli

olmi e tutti gli esseri viventi. E’ un atto che testimonia una forte intenzione.

Il circolo si muove in senso antiorario (verso destra). Inizia sempre con il piede destro.

Inizia facendo 4 passi indietro (verso destra). Dopo ondeggia per 4 tempi sul posto, i

prossimi 4 passi vanno in avanti (sempre verso destra). Dopo 4 tempi di ondeggiamento,

fai 4 passi verso il centro del circolo, alzando le braccia verso il cielo, lasciatevi le mani in

modo da poter ondeggiare come i rami di un albero per 4 tempi, poi riprendetevi per mano

e fate 4 passi indietro e continuate finché la musica fa una pausa. Il leader della danza

ricorda che durante la seconda parte della danza chi vuole, quando si va verso il centro,

può chiamare il nome (esseri, posti, istituzioni) per i quali desidera la guarigione.

Danza dell’Olmo

Micciano



Lunedì 4 giugno 2012

Ore 19.45 Ritrovo davanti all’Osteria

Ore 20.00 Danza dell’Olmo

Ore 20.15 Fine



Danza dell’Olmo



Intorno al pianeta sempre più persone si incontrano per portare guarigione alla Terra tramite una semplice e bellissima pratica: la danza dell’olmo. Per celebrare l’impegno per la vita e la solidarietà, attivisti in tutto il mondo si prendono per mano e si muovono in circolo seguendo la musica di una canzone lettone di Ieva Akuratere ogni giorno di luna piena alle ore 20.00.



Joanna Macy, ambientalista americana, voce autorevole per il suo lavoro di riabilitazione psicologica degli abitanti di Novosybkow, una delle città più colpite dal disastro nucleare di Chernobyl, cercava uno strumento che le permettesse di comunicare direttamente con le persone senza aver bisogno di interpreti. Scelse questa danza a tale scopo. Qui la danza assunse una forma particolare, dove, ondeggiando le braccia in aria, si evocava la connessione delle persone di Novosybkow con gli alberi che tanto amavano, ma che non potevano più visitare in quanto il legno assorbe in modo particolare le radiazioni.