mercoledì 9 gennaio 2013

RACCOLTA ELETTRODOMESTICI PER POPOLAZIONE ALLUVIONATA DEL GROSSETANO


Grazie per la massima diffusione e partecipazione.


Per sostenere le popolazioni maremmane colpite dall'alluvione il clan del gruppo scout di Cecina organizza una raccolta di elettrodomestici (FUNZIONANTI) e mobili di ogni tipo.

Questa si svolgerà dal 7 al 13 gennaio 2013 presso l'oratorio di via Volta a Cecina nei seguenti orari:
Lunedì 7: 17:00 - 20:00
Martedì 8: 17:00 - 20:00
Mercoledì 9: 9:00 - 12:00 e 17:00 - 20:00
Giovedì 10: 9:00 - 12:00 e 17:00 - 20:00
Venerdì 11: 9:00 - 12:00 e 17:00 - 20:00
Sabato 12: 9:00 - 12:00 e 17:00 - 20:00
Per problemi di orario o di trasporto degli oggetti siamo disponibili anche su appuntamento.

Per appuntamenti e/o info rivolgersi a:
Gio' 3209735217
Irene 3405853425

Tutto il materiale ricavato verrà portato presso il centro di raccolta a Capalbio.

martedì 8 gennaio 2013

PERLE DI SAGGEZZA: TRATTO DA OCEANO DI CONSAPEVOLEZZA DI SAMADHI ALESSANDRA MANENTI


Mi piacerebbe che anche tu fossi come le nuvole bianche che vanno alla deriva nel cielo. Vanno alla deriva; non si dirigono verso un punto. Dovunque ti trovi, quello è l’obiettivo: l’obiettivo è ogni momento: il percorso è la meta. Trasformarsi in nuvole bianche. Rimanere solo lì, non opporre resistenza, non lottare: semplicemente godere dell’esistenza, celebrare il momento, il piacere, l’estasi della vita.”

Osho
 
(TRATTO DA OCEANO DI CONSAPEVOLEZZA DI SAMADHI ALESSANDRA MANENTI)
 
L'amore non è grande né piccolo, è soltanto amore. Non si può misurare un sentimento come si misura una strada. Se lo farai, comincerai a fare paragoni con ciò che ti è stato raccontato, o con ciò che ti aspetti di incontrare. E così ti ritroverai sempre ad ascoltare una storia, invece di percorrere il tuo vero cammino.

P. Coelho
 
 
(TRATTO DA OCEANO DI CONSAPEVOLEZZA DI SAMADHI ALESSANDRA MANENTI)
 
 
Le nostre divisioni sono tutte false. Su un melo c'è una mela.Tu dici che è esterna a te, è appesa all'albero. Tu la mangi, hai ingerito ciò che era esterno; la digerisci, diventa il tuo sangue, le ossa, il midollo....si trasformerà nei tuo...i sogni, nella tua poesia, nei tuoi quadri. Adesso non è più qualcosa di esterno. L'esterno si è dissolto nell'interiorità. Poi un giorno muori, e la terra userà il tuo corpo come concime, di nuovo sul melo nascerà una mela. Ora l'interiore è diventato esteriore. (Osho)
 

(TRATTO DA OCEANO DI CONSAPEVOLEZZA DI SAMADHI ALESSANDRA MANENTI)
 
 
 
 
 
 

CURIOSITA' DAL WEB: PANE AL PANE I SEGRETI DELLA BUONA PANIFICAZIONE

Pane al pane. I segreti della buona panificazione

"Un pane ben fatto è un miracolo di armonia, il risultato che pochi equilibristi sanno realizzare, una poesia che tutti vorremmo divorare". Come realizzare dunque un pane ben fatto? Ce lo spiega Mario Apicella.

di Mario Apicella -

pane
“Un pane ben fatto è un miracolo di armonia, il risultato che pochi equilibristi sanno realizzare"
Quando capita di assaggiare un pane ben fatto è inevitabile soffermarsi sul suo profumo, serve immaginare i gesti ancestrali che lo hanno prodotto, è bello pensare al fuoco che lo ha cotto, bisognerebbe ricordare il contadino che ha scelto la varietà del grano, capire come lavora un mulino a pietra. Un pane ben fatto è un miracolo di armonia, il risultato che pochi equilibristi sanno realizzare, una poesia che tutti vorremmo divorare.
In realtà per produrre un pane ben fatto, come per tutte le produzioni artigianali, serve passione e perseveranza, umiltà e orgoglio, costante apprendimento ed esercizio, coscienza dei risultati sempre diversi che si potranno ottenere in funzione non solo delle farine usate, ma anche della luna e dell’orario, degli umori e delle stagioni, della motivazione con cui lo si produce e dell’energia quindi che con tale motivazione si trasmette al cibo ed a chi se ne alimenta.
Soffermandosi con attenzione dunque non bastano gli standard numerici per definire le caratteristiche qualitative di un prodotto, questi parametri anzi ne appiattiscono il valore e ne limitano a dismisura le potenzialità. Oggi per fortuna vengono sempre più usati dei concetti di valutazione tridimensionali, in cui più che alle fredde misure matematiche (percentuale di umidità massima, percentuale di glutine, farine raffinate 00, ecc.) si dà valore all’indagine sensoriale ed esperienziale (profumo, sapore, conservabilità, digeribilità, ecc.), mentre in molte sensibilità inizia ad affermarsi anche l’importanza della dimensione spaziale chilometro zero, produzioni locali, filiera corta) e della dimensione temporale (grani antichi, ricette tradizionali, conoscenze tramandate). Un importante contributo per una oggettiva valutazione qualitativa è stato dato, grazie a Rudolf Steiner, dall’Agricoltura Biodinamica e dall’Antroposofia che la sottende, con i metodi per immagini, come la cristallizzazione al cloruro di rame, per rilevare il grado di vivificazione e di organizzazione delle sostanze vegetali.
Per l’ottimo pane così introdotto serve richiedere il massimo da tutte le quattro fasi della filiera che, dalla terra all’intestino, permettono a questo alimento basilare di nutrirci anziché di avvelenarci: 1) coltivazione e relativa scelta della varietà di cereale, 2) molitura tradizionale a pietra, 3) panificazione previa appropriata lievitazione, 4) utilizzazione finale comprensiva della conservazione e della stessa masticazione.
cereali
I cereali per oltre 10 millenni sono stati selezionati in funzione della digeribilità e del sapore, della produttività e della conservabilità, del loro adattamento ai diversi territori ed alle stesse cure colturali
I cereali
Il pane si produce con i cereali che contengono due distinte proteine che in presenza di acqua e movimento formano il glutine, una importante proteina che rende elastico l’impasto, amalgamando in una rete filamentosa le sostanze nutritive presenti nelle farine e negli stessi microrganismi che ne provocano la fermentazione, con l’indispensabile contributo che il germe e gli strati esterni del chicco, compresa la buccia, forniscono all’intero processo digestivo.
Per la panificazione quindi le farine più indicate risultano quelle di Grano tenero (Triticum aestivum) di Grano duro (Triticum durum) di Farro (Triticum dicoccum), come anche dell’iraniano Khorasan (Triticum turgidum) del piccolo Farro (Triticum monococcum) e dello Spelta (Triticum spelta). Le farine di questi cereali risultano le più ricche di glutenina e gliacina e possono essere utilmente miscelate con farine di Segale (Secale cereale) di Orzo (Hordeum) e di Granturco (Zea mais) per la produzione di un buon pane fatto solo di farina, acqua, lievito madre e se si gradisce un poco di sale.
I cereali per oltre 10 millenni sono stati selezionati in funzione della digeribilità e del sapore, della produttività e della conservabilità, del loro adattamento ai diversi territori ed alle stesse cure colturali, venendo accuratamente scelti per essere seminati, dividendo i chicchi più belli e più sani dai più striminziti e meno vitali. Il farro (Triticum dicoccum) ad esempio (come anche lo Spelta, il piccolo Farro ed il Khorasan da cui è derivato il Kamut), è un antichissimo frumento che ancora produciamo in Italia, appartenente a questo tipo di selezione.
Si parla in questi casi di 'popolazione' più che 'specie' ben definita, essendo costituito da una moltitudine di semi, caratterizzati da diverse sfumature, che consentono nell’insieme di resistere al freddo ed alla siccità alla carenza di elementi nutritivi come all’abbondanza delle piogge; un vero signore insomma che tra l’altro, non essendo suddivisibile in varietà, non è stato oggetto di 'brevetto' da parte delle società sementiere.
Serve ricordare che i semi di frumento venivano scambiati e commercializzati, sin dai tempi dei Fenici, dei Greci e dei Romani, a grandi distanze e spesso le famiglie più ricche e avide riuscivano ad accaparrarsene enormi quantità per occultarle successivamente senza pudore al fine di provocare un aumento dei prezzi speculando, proprio come si continua a fare oggi.
Attualmente assistiamo alla lenta rivalutazione delle varietà di grano selezionate attraverso semplici incroci, dalla fine dell’800 fino agli anni ‘50, per le caratteristiche nutrizionali oltre che funzionali. Tra queste varietà vale la pena di ricordare, affinché vadano recuperate, mantenute in coltivazione e valorizzate: le varietà di Grano duro Dauno, Garigliano (Tripolino x Cappelli), Russello, Senatore Cappelli (1915), Timila e Tripolino.
grano
Nessuna attenzione fu posta dagli anni '60 in poi alle reali proprietà organolettiche dei grani, ma solo alle esigenze della nuova industria molitoria e dei pastifici emergenti
Tra le varietà di grano tenero alcune più resistenti al freddo e poco esigenti in fertilità: Abbondanza (1950). Autonomia (1938), Frassineto (1927), Gentil Rosso, Ovest (1952), Verna (1953), Vivenza (1932). Meno resistenti al freddo e più esigenti in fertilità erano invece: Campodoro (1952), Conte Marzotto (1959), Generoso (1952), Mara (1947) e Produttore (1954). Tra le varietà , sempre di grano tenero, con presenza di reste aghiformi e quindi meno gradite in fase di maturazione dai cinghiali, tutte esigenti per la fertilità, si ricordano Aurora (1952), Falchetto (1955), Fiorello (1947), Fortunato (1948), Funo (1944), Funone (1955), Funotto (1952), Glutinoso (1957), Leone (1955), Mentana (1923) e San Marino (1954)
Con il sopravvento delle concimazioni chimiche il grano, che con i suoi lunghi steli spesso rischia di piegarsi (allettarsi) proprio durante la maturazione sotto il peso delle spighe mature, del vento e delle eventuali piogge, divenne ancora più soggetto, crescendo sbilanciato, ad essere allettato. Si rese obbligatoriamente necessario quindi selezionarlo per ottenerlo nano, resistente ad una nutrizione squilibrata e chiaramente sempre più produttivo, trascurando la sua digeribilità e la correlata panificazione naturale delle sue farine.
Non si risparmiò nulla pur di ottenerne il chiaro risultato di far vendere azoto sintetico all’industria chimica che doveva sconfiggere la fame nel mondo! Ricordo un professore, tra l’altro Senatore della prima Repubblica, che si illuminava prospettando di lanciare azoto per via aerea sui pascoli magri della meravigliosa Murgia barese.
Nessuna attenzione fu posta dunque, dagli anni '60 in poi, alle reali proprietà organolettiche dei grani, ma solo alle esigenze della nuova industria molitoria e dei pastifici emergenti e soprattutto all’adattamento alle irragionevoli concimazioni chimiche.
Ai bambini spieghiamo, durante gli interventi nelle scuole elementari, che ogni pianta contiene almeno 25-30 elementi chimici, tutti indispensabili per il suo accrescimento armonico e per la sua salute. Concimando puntualmente solo con azoto e al massimo anche con fosforo e potassio cosa succede agli altri micro elementi presenti nel terreno? Succede che venendo ugualmente assorbiti dalle radici delle piante diminuiscono sempre di più, rendendo i terreni sempre meno fertili e facendo avanzare la desertificazione.
Gli importantissimi microrganismi, gli insetti e la complessa biodiversità vegetale, che nella madre terra vivente interagiscono, si nutrono e si riproducono, perdono il loro naturale equilibrio per cui il grano coltivato si ritrova squilibrato (allettandosi anche in senso figurato) perdendo assurdamente la sua funzione di alimento.
Alcune nuove varietà di grano si ottennero da vere e proprie mutazioni genetiche indotte ad esempio con l’uso scriteriato del Plutonio (varietà Creso tuttora diffusissima), mentre i genetisti si vantavano di poter mettere a disposizione degli agricoltori (non certo per arricchirli o farli lavorar di meno) “nuove razze ad alta produttività e superiori qualità industriali”. La moderna industria molitoria intanto aveva sostituito con i suoi mulini meccanici l’artigianato diffuso ovunque che utilizzava meravigliosi molini a pietra.
Mentre i grandi pastifici, dovendo omologare il prodotto, agli inutili minuti di cottura indicati in etichetta (mentre sempre assaggiamo la pasta prima di scolarla), preferivano incassare i soldi che lo stoccaggio del grano locale tuttora consente di ottenere ed acquistare dall’estero (Canadà soprattutto, ma anche Australia, Sud America e lo stesso Egitto) l’omogeneo grano migliorato geneticamente, squilibrato e avvelenato (entro i limiti di legge) dalle concimazioni chimiche, dai disserbi e dai trattamenti chimici.
Dopo la raccolta il grano, immagazzinato nei silos metallici che mortificano il paesaggio rurale, riceve un'altra dose di specifici pesticidi.
Chi ancora crede o vuol far credere che la chimica farmaceutica ha salvato il mondo dalle malattie, nasconde la propria testa in un deserto di interessi economici davvero incalcolabili.
grano molitura
Un buon grano coltivato in modo naturale e magari di una varietà non migliorata per gli interessi degli industriali, merita di essere macinato a pietra
La molitura
Un buon grano coltivato in modo naturale e magari di una varietà non migliorata per gli interessi degli industriali, merita di essere macinato a pietra in modo da produrre una farina non riscaldata consentendo, grazie ai 60-100 giri al minuto, che gli amidi si mescolino con l’olio contenuto nel germe e permettendo alle cellule più esterne (strato aleuronico) di liberare fitasi, un’importante enzima che il nostro organismo non è in grado di produrre, in grado di neutralizzare l'acido fitico presente nei cereali e colpevole secondo alcuni studi del cattivo assorbimento del calcio e dei diversi minerali presenti negli stessi cereali. Le cellule della buccia durante la molitura vengono sbriciolate in fiocchi che vanno a formare la crusca e il cruschello permettendo di ottenere la farina integrale.
Le farine che ci vendono e tutte quelle utilizzate dai panifici sono ormai ottenute da mulini a cilindri metallici che, ruotando a 300-350 giri al minuto, scorticano letteralmente i diversi strati del chicco separando, per sole ragioni economiche, crusca, cruschello, tritello, germe e amido. Si ottiene così una farina omogenea a base di amido impoverito, conservabile e poco digeribile, in cui la fitasi prodotta dallo strato aleuronico non si libera e in cui i minerali e le vitamine scarseggiano.
L’industrializzazione della produzione del grano, delle farine e dello stesso pane ha generato il controsenso di farci ingerire alimenti raffinati che necessitano di apporti esterni di enzimi e vitamine per essere digeriti e che costituiscono pericolose concause delle malattie glicemiche!
La presenza nel germe di pregiate sostanze grasse soggette ad un graduale irrancidimento viene controbilanciata da una buona presenza di vitamina E che è un antiossidante per eccellenza, nonché dalla vitamina B1, aminoacidi essenziali, acidi grassi insaturi, sali minerali…
La normativa italiana ed in particolare il Dpr 502 del 20.11.1998, poco considerato dal successivo Dpr 187 del 9.02.2001, considerando il pane ottenibile anche dalla “miscelazione di diversi tipi di sfarinati” permette di fatto le frodi legate all’utilizzo di farine poco pregiate (riso, fave e ceci ad esempio) obbligando solo ad indicare sul bancone lo sfarinato aggiuntivo che secondo il panettiere caratterizza il pane, mentre tutti gli altri ingredienti possono essere indicati in un elenco che non deve necessariamente seguire l’ordine decrescente previsto dalla precedente Legge 580 del 1967. L’art.4 stesso del Dpr 502/98 inoltre, permette di impiegare nel pane liberamente ogni altro tipo di “ingrediente alimentare”.
Chiaramente non si sta trattando del pane conservato né del pane precotto che per legge possono contenere di tutto di più: dai migliorativi e conservanti chimici, agli ingredienti sbiancanti e antimuffa, con favolosi tensioattivi per mantenere il pane fresco, acido ascorbico per renderlo soffice, solfato di rame per non so che cosa, ecc., fino ad un totale di 41 additivi ammessi in Italia.
Il grado di raffinazione delle farine, infine, va insensatamente a definire il tipo di pane che ci viene venduto, per cui abbiamo pane di semola e di semolato proveniente dal grano duro mentre per il grano tenero troviamo il "tipo 00", "tipo 0", molto raramente il "tipo 1" e "tipo 2" ed infine il "tipo integrale” che prima del chiarimento apportato dal Dpr 187 del 2001 (art.1) consentiva l’innaturale aggiunta di crusca alla farina di amido impoverito, senza il germe quindi e senza tutte le importanti sostanze contenute nella parte più esterna del nostro chicco. Definire il pane in base a queste tipologie è giustamente comparabile, come sostiene Wikipedia, a definire le caratteristiche di un vino in base alla forma della bottiglia.
pane forno
Il pane viene cotto in un forno già caldo, meglio se a legna
La panificazione
Chiarito che cereali sarebbe meglio usare e che tipo di molitura ha garantito da sempre all’uomo di rendere digeribile il grano (coscienti che qualche mugnaio utilizza sbiancanti mentre la maggioranza dei panificatori utilizza i miglioratori e semilavorati), non ci resta che vedercela da noi e impastare la nostra farina con la pasta madre, dell’acqua tiepida e pura, volendo un pizzico di sale e lasciare lievitare il tutto, rimpastare nuovamente, dare forma alle nostre pagnotte e infornare.
La lievitazione fatta con pasta madre (o pasta acida) è più efficace di quella fatta con lievito di birra, in un impasto ben lievitato l’acido fitico ad esempio, viene neutralizzato fino al 100%, mentre i funghi microscopici lavorano con i lattobacilli arricchendo il pane di innumerevoli nutrienti.
Il pane viene cotto in un forno già caldo, meglio se a legna, utilizzando in questo caso ramaglie provenienti dalle potature di olivo di vigna di meli o di mandorli non importa, l’essenziale è la scaldata che viene data velocemente e in modo potente tale da lasciare solo cenere e riscaldare il forno per tutta la durata della cottura ad una temperatura variabile tra i 250°ed i 180°
Il nutrimento
Le fascine di ramaglie accatastate vicino alle abitazioni contadine indicano che in quell’azienda c’è una donna che fa il pane per la sua famiglia, di solito una volta alla settimana. Molto utile e produttivo risulta chiederle quindi suggerimenti e scambiare con lei esperienze ed opinioni su tale arte da far rivivere in ogni famiglia, coinvolgendo possibilmente i bambini che proprio in queste occasioni diventano fieri e coscienti di produrre naturalezze giocando anziché di consumare prodotti artificiosi squilibrandosi.
Dopo la cottura serve far raffreddare il pane in un luogo asciutto, permettendo all’umidità che evapora di lasciare fragrante la crosta, potendolo poi conservare avvolto con carta da pane rivestita da un panno di flanella o di cotone. Appena sarà finalmente addentabile il pane si potrà gustare, masticandolo con cura e presenza, quasi in contemplazione si può dire. La ptialina contenuta nella saliva scinderà gli amidi in zuccheri iniziando proprio in bocca il processo di digestione, mentre il nostro cuore sarà in grado di ricordare, in un solo istante volendo, la madre terra che ha accolto i semi assistendo al sacrificio di milioni di esseri viventi durante le necessarie lavorazioni agricole, il contadino che dopo aver scelto i cereali li ha seminati e raccolti, il mugnaio che li ha macinati, il fornaio che ne ha impastato i preziosi ingredienti ed infine chi ce lo ha portato e servito a fette.
La sua energia, non è poco, dovrebbe servirci a beneficiare di tutti gli esseri con cui ci relazioniamo.

(tratto da il cambiamento.it)

DOCUMENTI DAL WEB: L'abbondanza: apri al maestro che è in te

L'abbondanza: apri al maestro che è in te

 



Nel mio blog, ho descritto l'abbondanza come “la consapevolezza della propria ricchezza interiore che si espande all'esterno”, quindi, secondo me, non è cercarla all'esterno di noi, ma trovarla al nostro interno, rendersene consapevoli che è già in noi tanto da poterla espandere all'esterno.

Invece molto spesso l'idea che abbiamo di essa è di avere abbondanza di soldi e vivere liberi e felici.

Pensiamoci un attimo: chi è in noi che ci fa desiderare un'abbondanza economica? Non certo la consapevolezza di essere già ricchi interiormente, anzi denota propria una “mancanza” che sentiamo in noi.
Pensiamo che avere un bel conto in banca, un buono stipendio o pensione e una casa tutta nostra sia abbondanza; si che lo è, ma se noi dipendiamo da questo non è libertà, ma protezione, se questa proviene dalla paura di vivere non è libertà, perchè la paura comunque rimane, magari di perdere tutto e la paura non è libertà, ma chiusura e questa abbondanza è solo provvisoria.

La vera abbondanza è quando otteniamo tutto ciò che ci serve sapendo che siamo noi stessi a generarla, ma senza la paura di non saper vivere, senza esserne dipendenti, senza esserne subordinati o succubi, senza possederla, perchè anche la possessione è chiusura, protezione.
Paradossalmente otteniamo l'abbondanza quando non la cerchiamo, perchè il non cercarla significa sentirla dentro e quindi espanderla, mentre il cercarla significa sentire mancanza e quindi non espanderla.

La paura della sopravvivenza ci fa desiderare questo, il senso di protezione vuole l'abbondanza, ma la protezione non è libertà, è “sopravvivere” e non “vivere”. Finchè confondiamo la protezione con la libertà, noi invece di espandere l'abbondanza espandiamo paura, chiusura, blocco, isolamento, perchè la protezione è costruirsi una corazza, costruirsi una prigione, una fortezza interiore ed esteriore che ci fa sentire protetti, ma ci chiude in una prigione; è rafforzare il proprio io", la propria personalità a discapito della propria anima.

Ho già descritto questo anche in un altro mio articolo (“libertà o sicurezza?”), ma ci ritorno, perchè ritengo importante comprendere bene questo.
Espandere le energie non è chiudersi, e quindi non è proteggersi, la protezione non ci apre, per un po' ci fa stare tranquilli, ma poi iniziamo a sentire un soffocamento dell'anima che vuole espandersi ed inizia una lotta tra la personalità che vuole protezione, sicurezza e l'anima che vuole libertà ed espansione. Passare dalla sopravvivenza al vivere vero e proprio.

Il discorso della montagna di Gesù è molto esplicativo:
Perciò io vi dico: non prendetevi pensiero del domani, di ciò che mangerete, né di come coprirete il vostro corpo. Non è la vita più del cibo e il corpo più degli indumenti? Guardate gli uccelli dell'aria, essi non seminano, né mietono, né raccolgono, eppure il vostro padre celeste li nutre. Non siete voi da più di essi? Chi di voi, preoccupandosi, più aggiungere un centimetro alla propria statura? E perchè vi date pensiero dei vostri vestiti? Guardate i gigli del campo come essi crescono; essi non s'affannano, né tessono eppure io vi dico che neppure Salomone, nel suo splendore, era vestito come uno di essi. Perciò, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi è e domani è gettata nel forno, non vestirà egli molto di più voi, uomini di poca fede?
Non preoccupatevi dicendo: che cosa mangeremo o di cosa vestiremo, poiché il padre celeste sa che voi avete bisogno di queste cose.
Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno aggiunte. Non pensate al domani, poiché il domani penserà a se stesso. Ad ogni giorno basta la sua pena.”


Noi cerchiamo sempre una protezione per paura e questa paura ci chiude a noi stessi e quindi di conseguenza agli altri, ci blocca il flusso energetico, non espande i nostri potenziali.
Ci piace vivere in una fortezza sia fisica che psicologica, e ci stiamo bene, ci sentiamo protetti.

Almeno finchè non iniziamo a sentirla come una prigione, ma questa prigione non ha chiavi, siamo liberi, se vogliamo, in ogni momento, liberi di andarcene, ma noi non vogliamo andarcene, perchè abbiamo paura, vogliamo solo abbellire questa nostra prigione e niente più.

Però l'anima conosce tutto questo e ci sprona sempre più a cercare e volere ad ogni costo la nostra vera libertà.

Chi ci trattiene? Chi ci impedisce di essere liberi? La nostra personalità che ha paura e forte del suo passato, delle sue esperienze passate crede di aver ragione, crede di riuscire a risolvere i suoi problemi con lo sforzo, con la mente, spingendo e concentrandosi a trovare le soluzioni.
E così continua nel vecchio modo.

Noi siamo divini, chi risolve veramente i nostri problemi è l'anima (altro mio articolo “L'intelligenza dell'anima”), però noi non ci crediamo, siamo abituati a risolverli nell'altro modo e non gli diamo fiducia.
Diamo potere al denaro ma esso è solo un mezzo di cui l'anima si può servire, il vero potere è dell'anima, i potenziali da cui attingere sono dell'anima.
Parliamo di “fluire”, di “lasciarsi andare”, del “non importa” di Tobias, però non lo facciamo mai, non molliamo mai la presa.

La vera libertà? Sceglila, ma veramente non solo con la mente eppoi ritorni ad occuparti dei tuoi problemi quotidiani, scegli di non risolverli così, scegli di farli risolvere alla tua anima, alla tua “gnost”, scegli di fidarti.

Ritengo 3 punti importanti nel nostro cammino: la consapevolezza, la fiducia e il sentire.
La prima è importante per comprendere la vita in modo più ampio e non ristretto alla sola personalità, questa permette di sfociare nella fiducia e quindi nel lascarsi andare, nel non voler più controllare nella vecchia maniera, nel non voler controllare in senso generico, e infine il sentire che è quando inizi a sentire la tua stessa divinità.

Una volta sentita la propria divinità, credo non occorra più né la consapevolezza, né la fiducia che sono, secondo me, solo le strade per arrivare al sentire la propria divinità, ma finchè non la sentiamo ancora, è importante avere la consapevolezza e successivamente una fiducia sempre più ampia tanto da farci mollare la presa, il controllo.

Questo sappiamo che non è facile, anzi è molto difficile, però finchè non scegliamo di lasciarci andare, di lasciare che la propria divinità prenda lei le redini della nostra vita, le energie non fluiscono, i potenziali rimangono bloccati e l'abbondanza non scorre.

Finchè ci immergiamo nella nostra personalità umana, gli diamo energia e chiudiamo le porte al divino in noi. Poi chiediamo l'aiuto divino, ma è come invitarlo e allo stesso tempo tenergli la porta chiusa. Così attendiamo un po' e non arriva niente, ci chiudiamo nella sfiducia e continuiamo a rimboccarci le maniche e voler risolvere le nostre situazioni nel solito modo.

Aprire questa porta e tenerla aperta è mollare la personalità, è scegliere la nostra divinità, mollare i problemi quotidiani, mollare il credere di risolverli nel vecchio modo, con la mente, con le soluzioni di cui ci siamo serviti fino ad ora.
Questa sarà la vera libertà, potremmo anche dire una libertà da noi stessi, intesa come identificazione in un “io”, intesa come crederci solo umani.

Spostiamo la nostra consapevolezza dalla propria personalità alla propria divinità, dal sentirsi “io” al sentirsi “anima”, accogliamo la nostra anima nella nostra umanità, ospitiamola in noi, facciamo entrare il divino e permettiamo di “sentirci” divini.
L'abbondanza avviene nella piena libertà di se stessi, libertà dalle paure, dai sensi di colpa, dai giudizi e dubbi ecc. e dalla consapevolezza di chi siamo veramente.

Sblocchiamo il sentirci in colpa, il non meritarci l'abbondanza, smettiamo col non sentirci capaci, smettiamo col giudicarci ed avere dubbi su noi stessi; abbiamo sentito l'umanità sulla nostra pelle, abbiamo sentito tutto ciò che c'era da sentire, abbiamo la saggezza, abbiamo tutto, facciamo il passo, molliamo la presa, apriamoci davvero al divino, lasciamo che entri davvero in noi, già lo è, ma lo teniamo a distanza, ci abbiamo messo un muro tra noi, tra il sentirci “personalità” e il sentirci “anima”.

E' solo una questione di identità, di consapevolezza. Noi siamo limitati non perchè lo siamo veramente, ma perchè ci “sentiamo” limitati.

L'altro lato del velo è solo spostare questa consapevolezza dalla personalità alla divinità in noi, ma questo dipende da noi, nessuno può farlo o sceglierlo per noi.
Scegliamolo in modo consapevole, con estrema fiducia fino a “sentire” la nostra propria divinità e viverla
 

ALL'OSHO NIRVESHA DI BIBBONA C'E' SEMPRE UN OCCASIONE PER MEDITARE ECCO IL PROGRAMMA


 

Campi di meditazione

con Dhara

°sabato 19 gennaio dalle ore 14 

aperto a tutti anche ai genitori

che possono venire con i loro figli dove saranno intrattenuti

dallo staff del Nirvesha

 

domenica 20 gennaio mattino

aperto solo per adulti

 

sabato 16 febbraio pomeriggio

aperto a tutti anche ai genitori

 

domenica 17 febbraio mattino

aperto solo per adulti

 

Il programma delle meditazioni del campo 19 gennaio puoi vederlo nell’allegato

e scegliere come partecipare.

Desideriamo la tua prenotazione fino a giovedi sera prima dei

CAMPI DI MEDITAZIONE

all’0586 670368

Il costo dei Campi di meditazione e le giornate per i figli è a donazione.

 

 

 

 

Giornata per i figli

°sabato 19 gennaio pomeriggio vedi anche sotto campi di meditazione

domenica 10 febbraio tutto il giorno

prenotazioni con Dhara allo 0586 670368

 

Il costo dei Campi di meditazione e le giornate per i figli è a donazione.

 

 

 

 

OSHO Meditazione dinamica

sempre dalle ore 8 alle ore 9

 

domenica 13 gennaio

lunedì 14 gennaio

domenica 20 gennaio

lunedì 21 gennaio

domenica 10 febbraio

lunedì 11 febbraio

domenica 17 febbraio

lunedì 18 febbraio

lunedì 25 febbraio

domenica 10 marzo

lunedì 11 marzo

lunedì 18 marzo

domenica 24 marzo

lunedì 25 marzo

 

 

 

 

OSHO Meditazione Kundalini

sempre dalle ore 17.15 alle ore 18.15

 

domenica 13 gennaio

lunedì 14 gennaio

sabato 19 gennaio

domenica 10 febbraio

lunedì 11 febbraio

sabato 16 febbraio

lunedì 18 febbraio

lunedì 25 febbraio

domenica 10 marzo

lunedì 11 marzo

lunedì 18 marzo

sabato 23 marzo

lunedì 25 marzo

 

 

 

 

Osho Nirvesha MC, La Muraglina, 57020 Bibbona

telefono 0586 670368



 

 

Questo messaggio ti viene inviato in osservanza della legge 675/96 e successive

modifiche d.lgs. n. 196/2003 sulla tutela dei dati personali.
Se non sei interessato a riceverlo (o la consideri un'invasione per la tua privacy), ti basterà inviare un’e-mail a: info@nirvesha.net

avente come oggetto la dicitura CANCELLA. Non riceverai più alcun messaggio. Ricordati di usare lo stesso nome e la stessa e-mail con cui risulti iscritto.

EVENTO DIKSHA A CECINA IL 23 GENNAIO CON OSPITE SPECIALE


L'esperienza del Diksha è un’esperienza di pace e di gioia, che riduce la sofferenza presente nella nostra vita e crea una   connessione bella e duratura con la Presenza divina che è dentro di noi.

 Mercoledì 23 gennaio alle 21.00 presso Centro Zohar

Via Montanara, 70 a Cecina (LI) (uscita superstrada cecina centro -rotatoria dolcevita-difronte ospedale)

Che cos’è il Diksha? È Energia Divina, capace  di accelerare il processo di crescita umana, allargando il campo della  nostra consapevolezza, sia esteriore che interiore. Permette un cambiamento nella percezione delle cose e la realizzazione che il concetto di un sé separato è una illusione. Con la diminuzione del senso di separazione, si avverte l'esistenza di un legame più profondo con tutto ciò che esiste e si incomincia a sentire di essere tutt'uno con il creato e con Dio. Cosa succede a chi la riceve? L'energia del Diksha porta ad ognuno quello di cui ha più bisogno nel  momento per  evolvere verso l'unità: benessere fisico ed emozionale, coraggio, amore incondizionato, rilassamento, fiducia, comprensioni...A chi si rivolge? A tutti coloro che sono aperti a sperimentare questa energia di evoluzione, efficace a prescindere da  ogni credo religioso.

Sarà presente tra di noi Giuseppina De Martino recentemente riconosciuta risvegliata dall'Oneness University in India dalla quale sarà possibile ricevere il diksha del risveglio e fare domande sulla sua esperienza da "risvegliata".

Contributo ad offerta libera.  Si consiglia di portarsi una copertina e di vestire un abbigliamento comodo. E' gradita confermare la presenza ai nostri contatti            globallifeduemiladodidi@gmail.com

Info serata 348/2118403/3347869535
                                                          

OPERAZIONE TERRITORIO PULITO TORNA A CECINA DOM 13 GENNAIO


OPERAZIONE TERRITORIO PULITO

 

VII Edizione

 

Domenica 13 Gennaio 2013


Ore 10


 

Appuntamento Parcheggio angolo Viale della Vittoria/


Albergo Stella Marina - Marina di Cecina


 


PULIZIA LUNGOMARE


 

“Non dubitare mai che l’azione di un piccolo gruppo

di persone volenterose ed impegnate

possa cambiare il mondo:

essa è, in realtà, la sola che vi sia mai riuscita.”

 

Margaret Mead (antropologa)

 

 

L’obiettivo è la spiaggia della pineta dove le ultime mareggiate hanno depositato numerosi rifiuti di tutti i tipi.

Come di consuetudine sacchi, guanti e rastrelli sono forniti dall’Assessorato all’Ambiente di Cecina e dalla REA.

Ricordiamo che tutta la cittadinanza è invitata a partecipare e che semplici visite di cortesia e di sostegno sono molto gradite.

 

 

 

 

 

I Cittadini OTP

 

Info sylviel@alice.it oppure 3287449135

CONFERENZA ESPERIENZALE SU Energia Olografica Sistemica A CECINA GIO 17 GENNAIO


 

"Ciò che a Te sembra impossibile, per la Divina Presenza sta già accadendo" 


 

 Riprogrammazione cellulare

e nuove frequenze di guarigione quantica bio-cosmica

Un canale diretto con la Sorgente di ogni cosa nella Manifestazione e Realizzazione.

CONFERENZA Esperienziale

EOS® - Chakras - memorie karmiche-

nuovo sistema energetico interdimensionale

Giovedì 17 gennaio 2013 ore 21

Centro Zohar

via Montanara 70- Cecina (Li)

Relatrice  Darshana Patrizia Tedesco

art/emotional-coach, trainer olistico,  channeler e ricercatrice spirituale

 trattamenti dimostrativi con lo staff di EOS®

ingresso libero    info: eos@elohimstars.org

 

La memoria olografica fa accedere alle memorie karmiche,inconsce e subconsce                nella trasmutazione alchemica di Frequenza di Luce e Guarigione del Corpo energetico  e del Campo Aurico favorendo un forte recupero psico-fisico,                                                   di evoluzione della coscienza, di visualizzazione e attuazione della propria incarnazione, di preparazione al cambiamento dimensionale in atto,                           di Risveglio al più alto Sé.

 

 


EOS- Energia Olografica Sistemica®

Introduzione alla tecnica e pratica di 1° livello

Seminari di  diffusione, attivazione e pratica  della

conoscenza di queste nuove frequenze

di guarigione olografica  www.elohimstars.org

 

                                                            SEMINARIO

EOS- Energia Olografica Sistemica®

sabato 26 gennaio 2013 ore 10,30-20,30

e domenica 27 gennaio ore 10-15

 

seguirà

Evento-festa EOS® ore 15,30-19,30

con trattamenti dimostrativi,video -  aperta a tutti

 

presso Centro Olistico Theatrikos

via Garibaldi 18 - Colle Val d'Elsa (SIENA) 


 

Questo seminario é utile a tutti, sia a quanti vogliano apprendere tecniche evolute

di guarigione energetica, sia a chi già conosce il sistema energetico umano,

operatori olistici, counselor, terapeuti, reikisti, medici, infermieri, trainer...

Affinché la maggior parte di persone acceda a queste informazioni e condivida la tecnica, partecipa e diffondi. 
Obbligatoria  l’iscrizione, posti limitati   Conferma entro il 20 gennaio

 

 


nasce dopo una serie di channelling sotto la guida delle qualità di luce degli Elohim Stellari e del Melkisedek, mutuate e veicolate da Darshana Patrizia Tedesco, trainer olistico, art/emotional-coach, channeler e ricercatrice spirituale.

Energia Creatrice del centro della GalassiaEOS- Energia Olografica Sistemica® è una qualità di energia che lavora quantisticamente e proviene dal centro della galassia, dalla Via Lattea,dai Maestri Guaritori Cosmici, fortemente collegata a ciò che gli scienziati hanno chiamato la Mega Onda Nexus 2012. Viene trasmessa con movimenti di geometria sacra dalle mani dell'operatore sui corpi sottili del ricevente che, attraverso i fluidi del campo quantico del plasma umano risonante con l'Universo, entra in un rilassamento profondo, gradualmente dallo stato beta allo stato teta,delta,gamma, stabilendo così una connessione con la memoria olografica che contiene l' informazione di appartenenza alla Fonte, ristabilendo benessere psico-fisico, guarigione emozionale, risveglio al più alto Sé.

                                   Spazio e tempo vengono annullati

Da recenti studi si evidenziano due tipi di memoria cellulare, la Memoria Magnetica (terza dimensione) e la Memoria Olografica.                                                                                                                                                                                       Le forme dei trattamenti bio- cosmici EOS-Energia Olografica Sistemica® agiscono sulla Memoria Olografica (quinta dimensione) , da oltre due anni sono stati condivisi con moltissimi sperimentatori e solo oggi possono essere diffusi a tutti, essere appresi velocemente e condivisi con facilità, per il massimo bene possibile di se stessi e dell'umanità.


 Per chi lo desidera possibilità di consulto-trattamento individuale di EOS-Energia Olografica Sistemica con Lettura del Corpo e Campo Aurico, pulizia dell'Aura, individuazione nodi karmici.

Mercoledì 16 gennaio dalle ore 10 su appuntamento

Venerdì 25 gennaio dalle ore 19,30         Prenotazione obbligatoria 3394619090

Martedì 29  gennaio 2013 ore 20  trattamenti dimostrativi dallo staff di EOS prenotazione obbligatoria- ingresso con tessera associativa  eos@elohimstars.org   Centro Olistico Theatrikos- Colle Val d'Elsa(Si)