sabato 23 agosto 2014

PAURA, SOFFERENZA E RISVEGLIO

Paura, sofferenza e Risveglio

 
Vi sono principalmente due tipi di paura:
a) psicologica (irrazionale) – mente
b) fisica (razionale) – corpo
Dopo il Risveglio la paura psicologica scompare, ma rimane quella fisica, utile e necessaria alla sopravvivenza!
Tra le paure psicologiche, possiamo trovare:
• Paura del fallimento
• Paura del rifiuto
• Paura del futuro
• Paura della morte
• Paura dello sconosciuto e di perdere ciò che è conosciuto.
Tutte queste paure non sono che un’illusione creata dalla mente.
Esperienza:
Chiedi al Divino di farti vedere le tue paure, fanne l’esperienza e poi scrivile su un foglio.
Prima del Risveglio c’è resistenza e c’è paura. Dopo il Risveglio, la resistenza scompare; ma, negli stadi iniziali, resta la paura, che viene così affrontata. Affronta le tue paure!
Ogni cosa che si fa o si cerca di fare attraverso la mente non fa che accrescere e perpetuare la mente stessa.
Cosa vuol dire affrontare?
La paura esiste fin tanto che esiste l’illusione del percepirla:
Storia del serpente/corda: entri in una stanza buia (in India) e inciampi in qualcosa. Subito la mente crea l'immagine di un serpente acciambellato per terra e ora spaventato e pronto ad attaccarti. Poi accendi una luce e vedi che si tratta di una semplice corda!
Per cui non siamo in grado di affrontare le paure: il tentativo di affrontarle è proprio ciò che impedisce di affrontarle veramente! E dunque? Non c’è nulla che si possa fare…
Il sentirsi impotenti (lasciarsi 'divorare dalla tigre' perché non si può fare nient’altro) è la porta di accesso al Divino, che può manifestarsi anche fisicamente come quando si ha un incidente.
Bisogna essere toccati dall’impotenza… non basta chiedere aiuto al Divino, bisogna proprio sentirsi impotenti: è solo così che il Divino può cominciare a lavorare su di noi.
L’esperienza della paura è reale, la persona che la percepisce è un’illusione! Ecco perché sentirsi impotenti è la vera chiave.
Le percezioni cambiano e la paura scompare, quando il Divino ci dona una nuova coscienza e il cervello viene ristrutturato.
Quando non si è risvegliati ci sono tre cose che la mente fa riguardo la paura:
1. Si chiede la ragione di questa paura.
2. Pensa che non dovrebbe esserci, non vuole averla.
3. Cerca di farci qualcosa.
Questa è la MIA paura, non voglio averla, facci qualcosa…
Senza la paura TU non esisti!
Chi potrà ristrutturare il cervello e creare questa nuova coscienza? Il nostro Divino.
Ciò che accade è perfetto, non resistere a nulla!

Soltanto vedendo la vera natura della sofferenza potremo esserne liberi.
Trattenendo un dolore, non stiamo cambiando nulla fuori di noi, ma stiamo torturando noi stessi.
Tutta la creazione è un fluire e quindi anche il dolore dovrebbe andarsene. Ma la mente trattiene la ferita, il dolore della ferita, mediante il giudizio. Il giudizio mantiene il dolore, creando storie e ogni sorta di credenze che possono giustificare, confermare, sostenere quel giudizio, così che si mantenga il dolore e dunque la mente stessa: è una lotta e la mente vince! La mente ha soltanto un proposito: sopravvivere e quindi metterci in una condizione di lotta, dove noi siamo privati di energia e lei può vincere, ovvero mantenere sé stessa:
La sofferenza psicologica in sé non esiste ma è la mente che crea questo dolore mettendo insieme ricordi, esperienze, immaginazione, storie che di fatto sono quel dolore. Stando dietro a queste creazioni della mente, seguendo tutto ciò che dice, noi perdiamo tutte le nostre energie e ci sentiamo sempre più infelici. Tale è il ‘complotto’ della mente! Il suo trucco è dunque questo: creare il problema, cercare di risolverlo spingendoci a fare qualcosa, impegnando le nostre energie in quello… ma il problema non esiste! Quel ‘serpente’ nella stanza è un’invenzione della mente, un falso problema… E allora come si fa?
Il segreto è diventare impotenti e non fare nulla!
L’impotenza non è qualcosa che tu fai ma qualcosa che accade quando scopri e vedi che non puoi farci niente. E soltanto in quel caso il Divino può agire, può manifestarsi nella nostra vita. Il cervello viene rimodellato e il Divino potrà darci una nuova coscienza con la quale non sarà più possibile per la mente creare tutte queste storie. Le ‘cariche' o 'ferite emotive' devono e possono essere rimosse soltanto dal Divino. Il nostro sforzo serve soprattutto come intento, per mantenerci focalizzati. E il Divino può cambiare la struttura del nostro cervello così da darci una nuova coscienza e portarci al Risveglio: questo cambiamento è permanente!


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