sabato 4 maggio 2013

MEDICINA NATURALE: LA MEDITAZIONE PRESCRITTA IN OSPEDALE

La meditazione prescritta in ospedale

Al Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, le prescrizioni dei medici includono anche la meditazione. La notizia è stata pubblicata con grande evidenza dal Wall Street Journal.

La meditazione prescritta in ospedale
Al Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, le prescrizioni dei medici includono anche la meditazione. La notizia è stata pubblicata con grande evidenza dal Wall Street Journal.
“Io raccomando cinque minuti, due volte al giorno, poi si aumenta gradualmente” spiega Aditi Nerurkar, medico e assistente di direzione al Cheng & Tsui Center for Integrative Care, che propone trattamenti di medicina integrata nell’ospedale affiliato alla Harvard Medical School. “Procedo nello stesso modo con cui prescrivo i farmaci. Non comincio subito con dosi elevate”. La dottoressa consiglia ai pazienti di arrivare fino a 20 minuti di meditazione, due volte al giorno, per curare disturbi quali l’insonnia e la sindrome da intestino irritabile. Peraltro, recenti ricerche hanno anche attestato che la meditazione abbassa la pressione e aiuta i pazienti con dolore cronico o depressione. Può ridurre anche il rischio di infarto e di ictus tra gli afro-americani cardiopatici. Ma al Beth Israel Deaconess non si usa solo la meditazione; anche altre terapie corpo-mente sono state inserite tra le cure primarie, anche se “queste tecniche non dovrebbero essere usate per sostituire i farmaci che abbassano la pressione o trattano altre gravi condizioni” ha aggiunto Josephine Briggs, direttore del National Center for Complementary and Alternative Medicine, l’ente che fa parte dei National Institutes of Health. La Briggs ammette anche come la meditazione sia utile alle donne in menopausa che possono così evitare I trattamenti ormonali.
Martha O'Boyle, una californiana di 51 anni, soffriva di dolore cronico alle braccia, al petto e spesso anche nelr esto del corpo; poi ha avuto un infarto due anni fa. “Qui un cardiologo mi disse di meditare – ha spiegato – e pensai che forse mi credeva pazza”. Ma la Boyle ha iniziato a frequentare le lezioni di meditazione allo Stanford Hospital & Clinics nel 2011 e questo l’ha aiutata a gestire meglio il dolore.
Murali Doraiswamy, professore di psichiatria al Duke University Medical Center di Durham, sostiene come non sia ancora chiaro come la meditazione funzioni sul corpo. Alcune forme di meditazione attivano il sistema nervoso parasimpatico, che stimola il rilassamento del corpo, migliora la circolazione sanguigna, rallenta il battito cardiaco e il respiro e aumenta l’attività digestiva. Rallenta anche il rilascio di ormoni dello stress, come il cortisolo. Il Dr. Doraiswamy raccomanda la meditazione per le persone con depressione, attacchi di panico o ansia, stress e per il generale mantenimento della lucidità mentale e della salute cardiovascolare. Ci sono ormai migliaia di studi sulla meditazione e circa 500 sono studi clinici che l’hanno sperimentata su vari disturbi, benchè solo 40 siano a lungo termine. Alcuni studi a breve termine hanno dimostrato che la meditazione migliora la capacità cognitiva, memoria ed attenzione agendo sulla funzionalità di circuiti specifici nel cervello e rallentandone l’invecchiamento. In uno studio pubblicato l’anno scorso sulla rivista Circulation dell’American Heart Association, è emerso che chi praticava la meditazione trascendentale aveva il 48% in meno di rischio di infarto e ictus, o di morte, rispetto a chi aveva assistito a lezioni di educazione alla salute. Un altro studio ha dimostrato che la meditazione può indurre modifiche molecolari che influenzano la lunghezza dei telomeri, struttura protettiva che si trova alla fine dei cromosomi e che si accorcia con l’invecchiamento.
In Italia l'Ausl di Bologna ha avviato una sperimentazione che osserverà gli effetti della meditazione sui malati di cancro.
di Alexis Myriel
 

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