TRATTO DA WWW.SOLOINITALIA.COM
giovedì 24 maggio 2012
GLOBALLIFE CUCINA: LA CARBONARA...VEGETALE
tratto da l'alba delle ricette vegan di vegan riot
La carbonara... vegetale
Questa settimana vi proponiamo la versione vegan di un
classico della cucina italiana. Preparate carta e penna ed annotate la ricetta
della carbonara vegetale.
Un classico della cucina italiana in versione vegan: la carbonara vegetale
Questa settimana vi proponiamo la
versione vegan di un classico della cucina italiana, e cioè la carbonara.
I capisaldi della carbonara
propriamente detta sono: il pepe, il gusto dell’affumicato e la cremosità
dell’uovo. Tutto grossomodo riproducibile senza grossi traumi: il pepe, fino a
prova contraria, è vegan; per l’affumicatura c’è in commercio il seitan affumicato,
che nella pasta fa la sua 'porca figura' – risparmiando un porco vero e
proprio, il che non è poco-; mentre per quanto riguarda la cremosità dell’uovo
ci affideremo al latte di soia, alla curcuma e alla farina di riso.
Qualcuno obietterà che la curcuma
non è come l’uovo della carbonara tradizionale. Potrebbe pure essere, ma noi
ormai abbiamo perso il ricordo dell’originale e viviamo bene comunque,
godendoci delle alternative, se non identiche, almeno altrettanto buone. Ma a
voi la scelta: da adesso avete la possibilità di ribaltare gli schemi,
impiattare una carbonara vegan degna di questo nome, cospirare contro l’ordine
precostituito e ricavarne anche una pancia piena come si deve.
Perciò preparate carta e penna e
partiamo subito con la ricetta.
Ingredienti
400 g di
pennoni lisci
100 g di seitan affumicato
Farina di riso
2 tazze di latte di soia
Uno spicchio d’aglio
Curcuma
Pepe nero
Olio extravergine d’oliva
Sale marino
100 g di seitan affumicato
Farina di riso
2 tazze di latte di soia
Uno spicchio d’aglio
Curcuma
Pepe nero
Olio extravergine d’oliva
Sale marino
Mentre l’acqua è sul fuoco, tagliate
il seitan a cubetti non troppo piccoli e passatelo in padella con
dell’olio e uno spicchio d’aglio fino a quando non sarà dorato. Spegnete la
fiamma, eliminate l’aglio e lasciate da parte. In un pentolino fate scaldare il
latte di soia, aggiustate di sale ed unite un pizzico di curcuma. Lasciate
prendere bollore e unite a pioggia la farina di riso - ne basterà un cucchiaio
o poco più -. Mescolate con una frusta fino ad ottenere una salsa dalla
consistenza viscosa e togliete dal fuoco.
Scolate la
pasta e ripassatela a fuoco vivo nella padella con il
seitan, aggiungendo un mestolino d’acqua di cottura tenuto da parte. Spolverate
con parecchio pepe nero macinato al momento, quindi unite la crema. Mescolate
il tutto e servite immediatamente, altrimenti, come nella carbonara classica la
crema tenderà a solidificarsi troppo.
mercoledì 23 maggio 2012
OGNI VENERDI' ALLE 10 LEZIONE GRATUITA DI TAI CHI IN PINETA A MARINA DI CECINA
TAI CHI CHUAN
L’equilibrio del corpo e della mente
Pineta
Marina di Cecina
venerdì
ore 10
(ottobre - giugno)
Partecipazione
gratuita
Appuntamento al cancello della pineta
Per informazioni Cell. 3492219975
Allenamento stile Shin Dae Woung
E' possibile effettuare
inoltre corsi a pagamento anche per le
seguenti sedi
Teatro L’Ordigno Vada
mercoledì ore 18 (ottobre - maggio)
Ex -
Scuola Elementare Micciano
Lunedì ore 17 (ottobre – maggio)
Iscrizione
presso Proloco Micciano
TAI CHI CHUAN CHE COS'E'
TAI CHI CHUAN
ARTE MARZIALE -
TERAPEUTICA - SPIRITUALE
CORSI TENUTI DA ENRICO GRAZIOLI ISTRUTTORE DIPLOMATO CON MAESTRO
SHIN DAE WOUNG
L’EQUILIBRIO DEL CORPO E DELLA MENTE
Il Tai Chi Chuan è un’antica forma
cinese dell’arte del movimento.
Esso è, a livello del corpo, un
esercizio fisico che sviluppa le forze e l’equilibrio, l’elasticità e la grazia
nel muoversi; a livello della mente, aiuta a disintossicarla dalle ansie e
dalle tensioni. È un esercizio adatto per ogni età e le sue finalità possono essere
diverse: salute, meditazione ed autodifesa.
Il Tai Chi Chuan sintetizza
l’esperienza corporea e psicologica ed
è, al tempo stesso, espressione estetica. Esso sviluppa le persone in molte
direzioni.
Chi si esercita nel Tai Chi Chuan,
noterà subito come la tecnica sia esigente e formativa nei confronti del corpo:
una esecuzione corretta richiede che il corpo sia libero nei movimenti,
elastico nelle articolazioni, forte nei muscoli, dotato di un grande senso
della coordinazione e dell’equilibrio.
Al tempo stesso, la persona che pratica
questa disciplina è staccata dal luogo in cui si muove, concentrata su cosa sta
facendo: alla fine dell’esercizio prova una sensazione di grande calma e
rilassamento, di centratura della persona nel suo equilibrio: il Tai Chi Chuan
lavora quindi anche a livello della mente e gli effetti che si ottengono
sono quelli di un rilassamento ed una
pratica meditativa efficaci.
Il Tai Chi Chuan si presta bene ad un
esercizio solitario, che sollecita un perfezionamento continuo: è nemico del
gregge e della superficialità. Non si presta ad un insensato agonismo –o fuga
dalle frustrazioni- non ci riduce nel
ruolo di spettatori passivi.
Il Tai Chi Chuan è anche una forma di
autodifesa, la più antica della arti marziali estremo orientali: questo
aggiunge un altro pregio alla sua pratica, è qualcosa che si può imparare anche
per servirsene, non è solo un esercizio fine a se stesso.
Se osservate qualcuno che pratica questa
disciplina con abilità, vedrete qualcosa che assomiglia ad una danza o ad un
mimo: vi è quindi la possibilità attraverso di esse di una vera e propria
espressione artistica.
LA DANZA DELL'OLMO: UN RITUALE PER MADRE TERRA (LUN 4 GIUGNO A MICCIANO)
La Danza dell’Olmo
Intorno al pianeta sempre più persone si incontrano per portare guarigione al nostro
pianeta tramite una semplice e bellissima pratica:
la danza dell’olmo.
Per celebrare l’impegno per la vita e la solidarietà, attivisti in tutto il mondo si prendono
per mano e si muovono in circolo seguendo la musica di una canzone lettone di Ieva
Akuratere.
La danza dell’olmo è una danza in cerchio che appartiene al ciclo delle danze dei Fiori di
Bach di Anastasia Geng.
Joanna Macy (attivista americana, voce autorevole per l’ecologia profonda) per il lavoro di
riconciliazione nella riabilitazione psicologica di Novosybkow, una delle città più colpite dal
disastro nucleare di Chernobyl, cercava uno strumento che le permettesse di comunicare
direttamente con le persone senza aver bisogno di interpreti. Scelse questa danza a tale
scopo. Qui la danza assunse una forma particolare, dove, ondeggiando le braccia in aria, si
evocava la connessione delle persone di Novosybkow con gli alberi che tanto amavano, ma
che non potevano più visitare in quanto è proprio il legno che assorbe in modo particolare
le radiazioni.
Da allora Joanna Macy utilizza questa danza durante i suoi workshop “Il lavoro che
riconnette” per raccontare la storia struggente degli abitanti di Novosybkow e per portare
benedizione e contribuire alla guarigione della Terra ferita. Sempre più gruppi la ballano in
tutto il mondo - sempre il giorno di luna piena alle 20.00.
Ko man dosi mamulite, par muzigu dzivo
šanu
Cosa mi darai, carissima madre, per la vita eterna
Ko man dosi mamulite, par muzigu dzivo
šanu
Cosa mi darai, carissima madre, per la vita eterna
Izplaukst zelta abelite un ka rita migla skan
Il piccolo melo dorato è in fiore, e suona in lontananza come la nebbia mattutina
Izplaukst zelta abelite un ka rita migla skan
Il piccolo melo dorato è in fiore, e suona in lontananza come la nebbia mattutina
Ko tas dos tev mamulite, ka tavs delin
š nenomirst
Cosa significa per te, carissima madre, che il tuo figlio non muoia
Ko tas dos tev mamulite, ka tavs delin
š nenomirst
Cosa significa per te, carissima madre, che il tuo figlio non muoia
Atbildes nav
Non c’è risposta
Tikai veja notric ozoli
šu birzs
Solo il querceto trema nel vento
Veja notric ozoli
šu birze
il querceto trema nel vento
Tikai koki savik
šas uz rudeni
Solo gli alberi mettono il loro vestito autunnale
Koki savik
šas uz rudeni
gli alberi mettono il loro vestito autunnale
Atbildes nav
Non c’è risposta
Iz
škid visi mani joki, Visi joki gludeni
Tutto il mio umorismo si spegne, tutti gli scherzi vanno a monte
Iz
škid visi mani joki, Visi joki gludeni
Tutto il mio umorismo si spegne, tutti gli scherzi vanno a monte
Atbildes nav
Non c’è risposta
Tikai kajas dro
šak savu zemi min
Solo i nostri piedi calpestano in modo ancora più sicuro la Terra
Kajas dro
šak savu zemi min
i nostri piedi calpestano in modo ancora più sicuro la Terra
Tapec draugi ka man klajas
Per questo, amici, come mi sento
,
Itneviens lai neuzzin
non lasciatelo sapere a nessuno.
Tapec draugi ka man klajas
Per questo, amici, come mi sento
,
Itneviens lai neuzzin
non lasciatelo sapere a nessuno.
Note per la comprensione
Il Lettone è una lingua, che è stata messa in forma scritta da missionari tedeschi nel 18° secolo.
La Lettonia era l’ultima area dell’Europa nordoccidentale, che aveva mantenuto un credo pagano che
si rifaceva alla Terra, alle stagioni e alle forze della natura. Per questo tanti termini di questa
canzone possono avere diverse interpretazioni. Durante il dominio di Stalin questa tradizione fu
rivitalizzata e permetteva dire in apparenza una cosa ma indicarne tra le righe un’altra.
La canzone ha parecchie strofe che si ripetono. Questo deriva dalla tradizione di cantare una
strofa e farla ripetere da chi ascoltava. Questo era comune nel tempo prima che il Lettone
assumesse una forma scritta, quando tutte le canzoni venivano trasmesse oralmente. Fu così per
secoli o addirittura millenni in questa parte del mondo. Il testo riporta termini che possono avere un
significato duplice:
* "mamulite"
- significa "carissima madre", però ha anche altri significati. Qui potrebbe essere
interpretato come Madre Terra o Gaia.
* "muzigu dzivo
šanu"
- significa "vita eterna" oppure "vivere per sempre". Questo può essere
riferito sia alla Terra, come anche alla vita umana sulla Terra; non essendoci in questo testo
differenze tra soggetto e oggetto lo rende ancora più criptico.
* "zelta abelite"
-significa "piccolo melo dorato". Nel paradiso il melo era l’albero della vita. In
epoca pre-cristiana l’albero sacro della vita giocava un ruolo importante anche in Lettonia. Nel
contesto di questa canzone potrebbe essere che l’albero della vita indichi una risposta alla domanda
della Madre Terra sulla vita eterna.
* "migla skan"
- è una strana allegoria. Letteralmente significa "suona come la nebbia"
oppure suona, come una campana, che suona in una valle piena di nebbia. Come se l’essenza
dell’albero della vita fosse nascosta nella nebbia mattutina. "Non chiedere per chi suona la campana"
- la nebbia ha il suono particolare, quando nel susseguirsi delle stagioni arriva l’autunno e la nebbia
circonda la Terra.
* "delin
š"
- significa "piccolo figlio". Il "piccolo figlio" della "Madre Terra" in questa canzone
significa l’umanità stessa. Si potrebbe interpretare come “ cosa significa per te, Terra, che l’umanità
continua a vivere.”
* "Atbildes nav"
- significa letteralmente "non c’è risposta"; nel contesto di questa canzone si
può interpretare che non c’è risposta alla domanda che viene posta a Madre Terra. La Terra tace
quando le viene chiesto se l’umanità continuerà ad esistere. Invece di una risposta gli alberi tremano
nel vento (come loro modo di esprimere preoccupazione). Si sta avvicinando l’autunno e potrebbe
significare l’avvicinarsi di una “fine”, un finire dell’anno con l’inverno. Questa può essere la risposta
che la Madre Terra da.
* "Iz
škid"
- significa "sciogliere" , secondo il vocabolario lettone come "sale in acqua"
* "joki"
- significa letteralmente "scherzo”, nel contesto di questo testo piuttosto “umorismo,
senso del divertimento” come se la gioia di vivere si dissolvesse in autunno e quando si avvicina la
fine dell’anno.
* "gludeni"
- significa "piatto, pianeggiante" come una superficie piatta o pianeggiante.
Quando uno scherzo va a monte, significa che non ha funzionato. Come quando nessuno ride per
una barzelletta.
* "Kajas dro
šak savu zemi min"
- "i nostri piedi calpestano in modo ancora più sicuro la
Terra", un segno di continuazione dell’umanità, i cui figli diventano ancora più numerosi.
* "ka man klajas"
- significa "come va nella tua vita" riferito alla salute come al benessere in
modo generale. In questa canzone potrebbe significare una domanda in considerazione del silenzio
misteriose della Terra oppure delle risposte indirette. Il che significa che l’umanità non riceve chiare
risposte su cosa significhi arrivare all’autunno e che gli alberi tremino nel vento.
*
"Itneviens lai neuzzin" - significa che nessuno può o deve sapere quello che la Terra o la
cantante sentono veramente. Anche quei oggetto e soggetto non sono definiti, rimane aperto se si
riferisce alla Terra, al piccolo figlio oppure alla cantante.
ISTRUZIONI
Mettetevi in cerchio e prendetevi per mano. Se siete in tanti formate diversi cerchi
concentrici, lasciando sufficiente spazio tra i cerchi.
Non importa in quale momento della musica iniziate la danza, l’importante è cominciare su
una battuta. La danza consiste in 4 tempi di movimento, alternati a quattro tempi in cui si
ondeggia sul posto. Quando si ondeggia puoi sentire l’energia della Terra che risale nel tuo
corpo. Quando l’energia raggiunge il chakra del cuore, mandalo fuori per la guarigione degli
olmi e tutti gli esseri viventi. E’ un atto che testimonia una forte intenzione.
Il circolo si muove in senso antiorario (verso destra). Inizia sempre con il piede destro.
Inizia facendo 4 passi indietro (verso destra). Dopo ondeggia per 4 tempi sul posto, i
prossimi 4 passi vanno in avanti (sempre verso destra). Dopo 4 tempi di ondeggiamento,
fai 4 passi verso il centro del circolo, alzando le braccia verso il cielo, lasciatevi le mani in
modo da poter ondeggiare come i rami di un albero per 4 tempi, poi riprendetevi per mano
e fate 4 passi indietro e continuate finché la musica fa una pausa. Il leader della danza
ricorda che durante la seconda parte della danza chi vuole, quando si va verso il centro,
può chiamare il nome (esseri, posti, istituzioni) per i quali desidera la guarigione.
Danza dell’Olmo
Micciano
Lunedì 4 giugno 2012
Ore 19.45 Ritrovo davanti all’Osteria
Ore 20.00 Danza dell’Olmo
Ore 20.15 Fine
Danza dell’Olmo
Intorno al
pianeta sempre più persone si incontrano per portare guarigione alla Terra
tramite una semplice e bellissima pratica: la
danza dell’olmo. Per celebrare
l’impegno per la vita e la solidarietà, attivisti in tutto il mondo si prendono
per mano e si muovono in circolo seguendo la musica di una canzone lettone di
Ieva Akuratere ogni giorno di luna piena alle ore 20.00.
Joanna Macy, ambientalista
americana, voce autorevole per il suo lavoro di riabilitazione psicologica degli
abitanti di Novosybkow, una delle città più colpite dal disastro nucleare di
Chernobyl, cercava uno strumento che le permettesse di comunicare direttamente
con le persone senza aver bisogno di interpreti. Scelse questa danza a tale
scopo. Qui la danza assunse una forma particolare, dove, ondeggiando le braccia
in aria, si evocava la connessione delle persone di Novosybkow con gli alberi
che tanto amavano, ma che non potevano più visitare in quanto il legno assorbe
in modo particolare le radiazioni.
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