riflessioni sugli studi piu'
avanzati sulle fonti di energia
tratto da associazione creta
scuoldellerinnovabili.it
nei giorni scorsi una nutrita delegazione del Centro
Ricerche su Economia, Territorio e Ambiente (CRETA) ha avuto modo di partecipare al Congresso
Mondiale di Studi sull'Energia (ADVANCES IN ENERGY STUDIES) che si è tenuto
presso l'Universitat autonoma de Barcelona.
Erano presenti scienziati di fama mondiale, tutti i massimi
esponenti nei loro settori disciplinari, molti dei quali incredibilmente sono
italiani, spesso emigrati all'estero per proseguire i loro studi dove la
ricerca è tenuta in alta considerazione.
Di seguito le riporto le considerazioni che si possono
estrarre dal Congresso:
Che il petrolio sia una fonte esauribile, non c'è ombra di
dubbio, lo sanno anche i bambini. Che sia prossimo ad esaurirsi nei prossimi
anni, è un data di fatto a cui non molti hanno ancora pensato. C'è chi afferma
che la produzione di petrolio, complice la guerra e la crisi economica, sia già
in calo in tutto il mondo a partire dal 2007. Questo perché le scoperte di
nuovi piccoli giacimenti, spesso di cattiva qualità e difficili da raggiungere,
non riescono a rimpiazzare il prosciugamento dei pozzi attualmente sfruttati.
Quando il prezzo del petrolio ha cominciato a salire, tutte
le economie sviluppate sono andate in crisi, come era successo negli anni
Settanta.
Altri sostengono che dal 2014, quindi tra appena 3 anni, la
produzione globale di idrocarburi non riuscirà più a far fronte ai consumi
mondiali. Ciò a causa sia dei consumi occidentali che del significativo
incremento dei Paesi Emergenti BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) che si
ostinano a voler seguire i nostri passi nel consumo di risorse.
Emerge quindi un problema di strategia.
Il nostro modello di sviluppo basato sui cicli aperti, sul
consumo non controllato e sulla produzione di rifiuti ed emissioni non è
perpetuabile a lungo. Deve essere abbandonato al più presto. E per tale ragione
non può nemmeno costituire un esempio per quei miliardi di popolazione che si
affacciano ora sulla soglia della ricchezza e che sembra abbiano confuso a loro
volta il benessere con il consumo.
Gli stessi modelli economici, e persino le forme di Stato
(si pensi alla fiscalità e alle forme di welfare) elaborate in momenti di
crescita sostenuta dall'energia abbondante e a basso costo, non sono più validi
in momenti di stagnazione o di decrescita, come quelli che si profilano
innanzi.
Nessuna fonte alternativa potrà fare per noi quello che
hanno fatto i combustibili fossili nel secolo scorso.In un qualunque sistema,
la crescita è solo una fase transitoria, instabile. Si sperimenta una volta
nella vita, non può certo continuare per sempre.
Su questo una nuova consapevolezza si sta diffondendo nella
società. A mano a mano che il petrolio a buon mercato comincia ad esaurirsi e gli effetti della crisi non solo
economica ma anche ecologica si fanno sentire, sempre più persone si stanno
convincendo che uno stile di vita diverso è possibile, anzi necessario. Molti
mvimenti della società civile sono già avanti in questo percorso.
Chi rimane indietro, paradossalmente, sono proprio le
accademie e le istituzioni politiche, fossilizzati sul vecchio paradigma che
hanno appreso nel passato, ovvero la crescita, il PIL, le grandi pere, le mega
centrali ecc..
Perché avvenga questo salto di paradigma e una nuova
consapevolezza diventi patrimonio diffuso, sarebbe forse necessario convertire
le transazioni umane, non solo in Euro, ma in ore di sole equivalenti, oppure
in ore di lavoro umano. Solo così potremo essere coscienti del valore di una
maglietta o di una bottiglia di plastica, e magari cominceremo anche a farne un
uso migliore e più oculato.
<< Mi viene da
pensare: ma voi dove sarete, cosa starete facendo nel 2014?
Ha ancora senso continuare a dormire tra due guanciali?
Beniamino Altezza
Presidente CRETA
per ulteriori informazioni consulta il sito
www.scuoladellerinnovabili.it
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